Premio di rendimento per gli 11.710 regionali: ad ognuno più di 2.000 euro

Distribuiti ai regionali quasi 12 milioni di euro. Critiche dalla Uil a Musumeci: «Prima tuona contro i fannulloni…»

giunta

Il governatore Nello Musumeci qualche settimana fa aveva affermato che il 70% dei dipendenti regionali era «assolutamente inutile alle funzioni programmatiche, gente anziana, non digitalizzata, improduttiva, non abituata a lavorare in un contesto competitivo come invece richiede oggi la pubblica amministrazione. Poco dopo però aveva fatto marcia indietro, e dopo un incontro con alcuni dirigenti generali, aveva annunziato che molti regionali sarebbero stati promossi. Adesso, addirittura, sono scattati i premi di rendimento a pioggia, per un totale di 27 milioni circa.

A parte questa provvidenza, Palazzo d’Orleans ha anche previsto altri due milioni, spiegando che nel 2020 si è avuta una ‘impennata di straordinari rispetto all’anno precedente. Uil e Cobas non hanno firmato l’accordo, chiedendo le motivazioni per perché erogare gli straordinari se da 9 mesi c’è personale in smart working, condizione questa che non li prevede.

LA DISTRIBUZIONE DEI PREMI

In un articolo dedicato all’argomento, il Giornale di Sicilia ha spiegato come è stato distribuito il premio di rendimento. La fetta più grossa è andata al dipartimento Beni Culturali con 4 milioni e 922 mila euro per 2.174 dipendenti. Al secondo posto si piazza il dipartimento Lavoro: 4 milioni e 624 mila euro che verranno divisi fra i 2.227 dipendenti. Segue il dipartimento Agricoltura, dove ai 1.322 dipendenti andranno 3 milioni e 208 mila euro. Al Corpo forestale, invece, per i 729 agenti andranno 1.761.805 euro, e alla Funzione Pubblica 1.127.761 euro per 489 dipendenti. Al dipartimento Trasporti i 528 dipendenti si divideranno un milione e 204 mila euro, e 1,7 milioni ai 650 funzionari del dipartimento Tecnico. A tutti gli altri uffici sono destinate cifre inferiori al milione. Comunque la cifra che sarà destinata a ciascun dipendente non sarà mai inferiore ai 2 mila euro.

LE REAZIONI DEI SINDACATI

Di fronte a questa situazione, anche i sindacati hanno storto il naso. Il Cisal, guidato da Angelo Lo Curto e Giuseppe Badagliacca, ha scritto al governo sottolineando che «questi budget dovrebbero essere assegnati a marzo per poi avere il tempo per le valutazioni. Mentre questa volta bisogna ancora fare la contrattazione all’interno di ogni ufficio per determinare i target da raggiungere e quindi le quote pro-capite». La Uil e i Cobas non hanno firmato l’accordo proposto dal governo e dall’Aran, E Luca Crimi, segretario della Uil Fpl ha aggiunto: «Ancora una volta all’Aran si certificano premi a pioggia assegnati senza alcun criterio di programmazione. Se Musumeci vuole davvero mettere mano alla macchina burocratica allora deve come prima cosa commissariare quest’Aran. Non si può tuonare contro i fannulloni e poi fare passare tutto questo. Gli incentivi devono essere una leva per il recupero dell’efficienza e vanno usati bene premiando i meritevoli».