Cultura

Premio Stasi, unica finalista italiana un avvocato del Foro di Palermo

Sarà l’avvocato Valentina Russo, giovane professionista del Foro di Palermo, a rappresentare l’Italia al Concorso Internazionale di eloquenza bandito dall’Ordine degli Avvocati di Parigi.

Il “Gran Prix Mario Stasi”, noto concorso riconosciuto nell’ambiente accademico internazionale, è un premio istituito dall’Ordine degli Avvocati di Parigi e destinato a mettere in rilievo l’eloquenza e la conoscenza del diritto dei partecipanti. Quest’anno il concorso è esteso a livello internazionale; il bando infatti è stato inviato a tutti gli ordini forensi del mondo. Ognuno dei partecipanti è stato invitato a presentare un paper avente come focus “La Difesa della Difesa”. Si tratta di una tematica che mette in luce il ruolo dell’avvocato nell’esercizio delle sue funzioni, tra garanzie costituzionali e sovranazionali, nelle dinamiche procedimentali e processuali.

L’ avvocato Valentina Russo, dopo aver superato la prima fase, dovrà recarsi a Parigi il 25 novembre 2021, per contendersi con gli altri 5 finalisti provenienti da tutto il mondo l’ambito premio. Il tutto davanti ad una giuria di alto spessore, che valuterà l’eloquenza e il ragionamento giuridico dei concorrenti, attraverso un dibattito sui paper di ogni candidato.

La Commissione Giudicante sarà composta da esponenti di alto livello. Tra questi il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Parigi, un rappresentante della Conferenza Internazionale degli Avvocati e alte personalità del mondo accademico francese. Valentina Russo, oltre ad essere l’unica italiana, sarà anche l’unica donna tra i 6 finalisti che si contenderanno il premio Mario Stasi.

IL MARITO: “UNA NOTIZIA CHE PORTA LUSTRO ALL’ORDINE DEGLI AVVOCATI PALERMITANI”

Una bellissima notizia, che porta lustro all’Ordine nazionale degli Avvocati ma soprattutto a quello di Palermo – commenta intervistato da Palermo Live l’avvocato Giorgio Troia, marito di Valentina Russo -. È approdata in finale svolgendo un lavoro ispirato all’avvocato Giorgio Ambrosoli. Il tutto si incentrava sul diritto della difesa, e in particolare sulla figura dell’avvocato, che spesso si trova a doversi incrociare con problematiche che mettono a rischio il proprio ruolo. Giorgio Ambrosoli, appunto, è morto per indagare sul caso Sindona. È stato quindi un racconto dell’uomo Ambrosoli, ma nell’ottica del diritto. La tematica, in particolare, era incentrata su quali tutele le garanzie costituzionali e sovranazionali offrono all’avvocato nell’esercizio delle sue funzioni.

Mia moglie, naturalmente, è molto felice – prosegue l’avvocato – considerato che al concorso per il premio Mario Stasi hanno partecipato tutti gli ordini forensi del mondo. Già per lei è una vittoria essere arrivata in finale. Adesso ci sarà una seconda fase, durante la quale si dovrà confrontare con una commissione di esperti. Ci sarà un vero e proprio dibattito, con domande e risposte dei candidati. Il tutto si dovrà svolgere in lingua francese, inglese o spagnolo, e questa è un’ulteriore sfida, uno stimolo maggiore.

Intervista di Elian Lo Pipero

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Published by
Michele Cusumano