Preoccupante fuga dai vaccini: riscontrato un forte calo delle prime dosi

Troppi italiano sono ancora senza le prima dosi di vaccini. L’obiettivo è convincere i renitenti a cambiare idea. Intanto rischiano di scadere molte dosi di AstraZeneca e Johnson&Johnson

I dati giornalieri sul Covid mostrano un crescente, seppure contenuto, tasso di positività e di ricoveri. Per questo si fanno più insistenti e pressanti gli appelli alla vaccinazione, unica via per uscire dalla pandemia. I numeri dicono che si sta continuando a puntare sulla somministrazione dei vaccini a tappe forzate. Ma serpeggiano la preoccupazioni constatando che i numeri dei nuovi vaccinati sono sempre più esigui. Ieri le prime dosi sono state solo 54 mila, ed il giorno precedente 52.851. Questi numeri particolarmente esigui sono rapportati ad un totale di circa 400mila vaccini distribuiti nell’arco delle 24 ore. Un livello così basso non si registrava da febbraio scorso.

IL FORTE CALO DELLE PRIME DOSI

Analizzando i dati ufficiali si riscontra il calo delle prime dosi, che da giugno ad oggi sono passate da oltre 400 mila in 24 ore ad una media quotidiana ben al di sotto delle centomila negli ultimi tre giorni. Per questo è partita la corsa a convincere gli scettici e gli indecisi. A Napoli 1 è partito un servizio con operatori alla ricerca delle motivazioni del no al vaccino, con l’obiettivo di convincere i renitenti a cambiare idea. Dal call center viene contattato chi aveva fatto l’adesione, e dopo più convocazioni non si è mai presentato. Ciro Verdoliva, il direttore generale dell’Asl Napoli 1, ha detto che ci vogliono risposte chiare, nette, definite. Per dare un ordine alla campagna vaccinale, per smettere di convocare duemila persone e vaccinarne duecento,

RAZIONALIZZARE LE CONVOCAZIONI

Ecco cosa ha detto Verdoliva: «Se una donna mi dice che non è venuta perché non ha visto l’sms, non si sentiva bene, non era convinta, ma vuole farlo, diamo subito la convocazione . Ma se alla fine dicono che non vogliono farlo io smetto di convocarli fino a quando non ce lo chiederanno loro». Il sindacato Anief invece annuncia che è di queste ore la notizia che «davanti alle scuole siciliane ci sarà una unità mobile, un presidio per vaccinare quel 30% del personale scolastico non ancora coperto. Eppure, rispondendo ad un sondaggio, 6 docenti su 10 sono contrari all’obbligo vaccinale per il personale della scuola e la percentuale sale tra i presidi e il personale Ata.

VACCINATO IL 40,5% DELLA POPOLAZIONE

Comunque, in generale, ad oggi sono 24 milioni gli italiani completamente vaccinati. Pari al 40,5% della popolazione totale e al 45% della platea vaccinabile dai 12 anni in su. Ma anche sulle riserve a disposizione ormai emergono dei distinguo tra i vari tipi di siero: lo scarso uso dei vaccini a vettore virale, Johnson & Johnson e Astrazeneca, rispettivamente con il 45% e 17% di scorte ancora inutilizzate, rischia di portare a scadenza interi lotti.