Pressing di sindacati, Confindustria e scienza per l’obbligo vaccinale

Sono tanti gli appelli provenienti dal mondo delle imprese, da quello sindacale e da quello scientifico chiedono al Governo di prendere in considerazione la possibilità dell’obbligo vaccinale

Sta crescendo la pressione perché si vada all’obbligo vaccinale o a un utilizzo molto più incisivo del Green pass. Al Tg2 il professore Guido Rasi, consulente del Commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Figlioli lo ha detto apertamente: «Se si deve arrivare all’obbligo di vaccinazione, ci si arrivi. Non è tollerabile riempire di nuovo gli ospedali di Covid, quando ci sono migliaia di patologie che aspettano ormai da due anni. Ciò non proprio più morale. Con la variante Delta non si può parlare di immunità di gregge. Quello che sta emergendo è quanto questi vaccini proteggano. Si previene nel 97 per cento dei casi il ricovero e la morte».

INTERVENTI AL FESTIVAL DI RIMINI DELLA CONFINDUSTRIA, CISL E COSTA

Ieri, a margine del Metting di Rimini della Confindustria, c’è stata la richiesta per l’obbligo vaccinale avanzata dal segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, che ha detto: «La Cisl chiede al Governo e al Parlamento di assumersi per intero le proprie responsabilità, approvando una legge che introduca l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini. La Cisl sosterrà questa impostazione». Per Sbarra «questo è il vero tema: deve prevalere l’interesse generale». All’intervento di Sbarra hanno fatto seguito le immediate reazioni di altri due relatori della kermesse. Una del sottosegretario alla salute Andrea Costa e l’altra del ministro del Lavoro Andrea Orlando. Il primo uno decisamente contrario e il secondo più possibilista.. uno decisamente contrario e l’altro più possibilista. Infatti Sbarra non ha trovato il sostegno del sottosegretario alla salute, che ha replicato : «Varare una legge per l’obbligo vaccinale per tutti credo sia l’ultima ipotesi da prendere in considerazione. Le persone fino a oggi hanno dimostrato un grande senso responsabilità. Abbiamo superato i 36 mln di vaccinazioni, siamo i secondi in Europa. Dobbiamo continuare a veicolare un messaggio di fiducia. Le cose stanno andando bene. Siamo di fronte a numeri che ci fanno ben sperare e confidare nel senso di responsabilità degli italiani. Poi – ha infine aggiunto – se non raggiungeremo l’obiettivo, il governo sarà pronto a riconsiderare la situazione».

IL MINISTRO ORLANDO POSSIIBLISTA

Dal canto suo il ministro Orlando, anche lui presente al meeting, si è detto «“personalmente” convinto che tutti gli strumenti in grado di contrastare la pandemia, nel rispetto della Costituzione, sentite le autorità scientifiche, vadano percorsi«. Ed ha precisato: «Questa è una mia opinione, come sappiamo ce ne sono di articolate e differenziate, sia al governo che in Parlamento”. E quando gli è stato chiesto se quindi era favorevole all’obbligo vaccinale, ha risposto: «Sono favorevole a esplorare tutte le soluzioni che consentano di mettere quanto più possibile in sicurezza gli italiani».

CONFINDUSTRIA FAVOREVOLE

Per Carlo Bonomi, presidente Confindustria, che voleva rendere obbligatorio di Green pass nei posti di lavoro, «i sindacati che si sono opposti hanno fatto un grande errore. Insieme a noi potevamo costruire quello che i nostri padri hanno costruito con la polio». Sui vaccini ora «non abbiamo tempo da perdere. La situazione è analoga a quella che avemmo per la polio negli anni sessanta. Un anno di discussione costò 10 mila bambini. Siamo nella stessa situazione. Dobbiamo sederci a un tavolo, discutere. Io sono pronto. Come corpi intermedi abbiamo una grande responsabilità. Anche in Confindustria forse non tutti sono d’accordo ma io preferisco un associato in meno ma fare quello che davvero serve al Paese». Ed ha aggiunto: «Ero convinto che sull’onda di quello che era stato un momento drammatico – forse qualcuno si è dimenticato degli oltre 128 mila morti nel nostro Paese – ci saremmo seduti a un tavolo e avremmo tenuto insieme il Paese».

L’APPELLO DELL’IMMUNOLOGA VIOLA

L’immunologa Antonella Viola, dalle colonne de “La Stampa” ha lanciato un appello: «I dati sono essenziali nella scienza e lo sono anche per guidare tutti noi, cittadini e governi, nel prendere le decisioni più giuste. Tuttavia, in una condizione in continua evoluzione come una pandemia virale, i dati devono essere costantemente aggiornati sulla base delle nuove evidenze scientifiche e devono saper essere interpretati. In questi giorni, entrambi gli aspetti sono carenti e molte persone faticano a comprendere che i vaccini stanno funzionando bene e che non c’è davvero spazio per esitare: bisogna fare presto e vaccinarci tutti». Ed ha espresso il suo punto di vista: «Sarebbe più utile che il governo imponesse l’obbligo vaccinale a tutti gli adulti. Siamo da troppo tempo in una situazione di emergenza e non possiamo permetterci un altro anno di ricoveri e chiusure»