Presunta violenza su una ragazza di 13 anni a Palermo, gli investigatori cercano il giovane

ospedale

Continuano le indagini della Procura di Palermo per verificare la testimonianza della tredicenne che ha denunciato di esser stata violentata dopo essersi allontanata dal reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale dei Bambini di Palermo.

Secondo quanto raccontato, la ragazza si sarebbe appartata con uno dei ragazzi del gruppo con cui si trovava insieme ad un’amica nel quartiere Borgo Vecchio, inizialmente avendo un rapporto consensuale che però, successivamente, sarebbe degenerato in violenza dopo aver rifiutato ulteriori avances.

La giovane è tornata a casa la mattina di domenica, dopo aver consumato alcol e fumato marijuana. La madre, anch’essa con problematiche legate alla dipendenza, era al suo fianco e ha denunciato di aver subito violenza. Gli investigatori, a seguito della testimonianza dell’amica della ragazza, stanno cercando di rintracciare il ragazzo coinvolto per interrogarlo. Il caso è stato preso in carico sia dalla Procura ordinaria che dalla Procura per i minori.

Re (MIG): “Deriva drammatica dei giovani”

Natalie Re, presidente del Movimento Italiano per la Gentilezza (MIG), ha commentato con preoccupazione la tragica vicenda, evidenziando come il caso rifletta un drammatico intreccio di disagio giovanile, in cui la violenza e la droga sono segnali di una più ampia vulnerabilità. “La cronaca della città di Palermo ci restituisce, ancora una volta, una storia giovanile intrisa di disagio dove droga e violenza sessuale si uniscono nel racconto drammatico di un sabato sera in cui una giovane ragazza riesce a fuggire dal reparto di Neuropsichiatria infantile (Ospedale Di Cristina di Palermo) dove era ricoverata, per poi farvi ritorno nella notte, dopo aver subito violenza e non solo”.

“Ci troviamo di fronte ad una realtà – aggiunge Re-in cui si registra un intreccio di plurivulnerabilità oggettive che stanno conducendo i giovani a comportamenti disturbati, ad atti di autolesionismo, ed anche ad istinti suicidari. Il MIG in sinergia con l’OIGEC sono pronti a far rete in percorsi di ascolto, intervenendo in azioni dedicate alla sensibilizzazione su temi importanti che non possono essere sottovalutati e che passano dall’alfabetizzazione alla Gentilezza, alle emozioni ed al perdono. Siamo già al lavoro – conclude – per presentare l’agenda dedicata ai percorsi di alfabetizzazione emotiva ed alla gentilezza inerenti al progetto regionale “Sicilia Gentile”.