VIDEO |Via Villafranca, i residenti: «Un budello e troppa segnalatica orizzontale»

Urbanisticamente parlando, come Torino, anche Palermo ha il suo quartiere a scacchiera. Una pianta romana, simile a quella del capoluogo piemontese ma dalle vie molto ma molto più strette. Tali da, avendo la velleità di ricavarci uno spazio destinato alla pista ciclabile (istituita con doppio senso di marcia!), rischiare di incorrere nell’insofferenza di chi in quelle zone vi risiede. Parliamo della via Principe di Villafranca, per intenderci una strada parallela a via Libertà, il cui prolungamento con via Piersanti Mattarella da via Dante porta dritti a via Notarbartolo. Se poi ci si aggiunge la presenza delle strisce blu, sia sul lato destro rispetto al senso di marcia che sul lato sinistro, il risultato è quello di averla trasformata nel più ristretto dei budelli, con conseguenti problemi di congestione del traffico

LE LAMENTELE DEI RESIDENTI

“Pendo che hanno distrutto un quartiere – lamenta una signora intervistata da Palermo Live –; invece di pensare alle strade ai marciapiedi e alla sporcizia che regna sovrana, hanno ridotto ad un budello la strada. Hanno prodotto un inquinamento incredibile, praticamente un danno biologico. So che per queta iniziativa sono stati impegnato circa due milioni concessi dai fondi europei. La soluzione è un traffico continuo dalla mattina alla sera, siamo quasi a fine luglio! Non oso immaginare cosa succederà quando riapriranno le scuole. Per non parlare delle strisce blu, un vero rischio per chi, posteggiando al centro esce dall’abitacolo dal lato passeggeri: ieri una signora non è stata investita per un soffio.”

A lamentarsi è anche un distinto signore abitante della zona.”Hanno finito per ridurre la corsia di un altro metro e mezzo, ma non solo, perchè c’è da scommetterci che non metterrano neanche i blocchi di gomma. Il risultato sarà quello che la gente parcheggerà come vuole e il ciclista che vorrà utilizzare la pistasicuramente avrà seri problemi. Io stesso vado in bicicletta e poso dire che, ad esempio in via Dante le cose non sono certamente migliori. Ciò che più mi ha dato fastidio è l’avere fatto questi lavori senza avere consultato un consiglio di quartiere. Una decisione in totale autonomia che non ha tenuto conto del parere dei residenti, coloro che, più degli altri concretamente conoscono le criticità della zona“. 

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Alfredo Minutoli