“L’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, così come tutti gli ospedali montani o di zone disagiate, paga, soprattutto, la cronica difficoltà nel reclutamento del personale, ma sicuramente non è la rappresentazione che si è voluta dare nella pubblicazione di foto di aree interdette e non funzionanti, aree previste dalla progettazione originaria e mai utilizzate finora”.
Lo ha dichiarato il Commissario straordinario dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni che ha sottolineato come “negli ultimi 4 anni siano stati 93 i concorsi a tempo determinato e indeterminato banditi e conclusi per cercare la soluzione ai problemi di reclutamento, ma purtroppo nessuno dei professionisti ha accettato la destinazione”. “Tra l’altro gli istituti contrattuali vigenti – ha aggiunto Daniela Faraoni – non consentono di fornire incentivi per invogliare i professionisti a scegliere destinazioni ospedaliere ritenute disagiate”.
La direzione aziendale dell’Asp per garantire la continuità dei servizi fa, attualmente, ricorso a “incarichi libero-professionali” o “prestazioni aggiuntive” di medici degli ospedali della città che assicurano anche le guardie notturne nel reparto di Medicina, oltre che le attività di routine nel reparto di Riabilitazione ed ha in fase di ultimazione una gara per l’acquisto di servizi in regime esternalizzato dell’attività clinica di Pronto soccorso ed emergenza.
“Nessun reparto è stato chiuso negli ultimi 4 anni all’Ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana – ha spiegato il Commissario straordinario dell’Asp di Palermo – e, nonostante le difficoltà a reperire il personale, l’offerta sanitaria dell’Ospedale è stata potenziata con l’introduzione di un nuovo servizio di oculistica e, nell’ambito del servizio di radiodiagnostica, con prestazioni anche di mammografia clinica. Tra l’altro, le attrezzature del servizio di radiodiagnostica sono state rinnovate con una nuova TAC di ultima generazione e di un nuovo ‘telecomandato’ per la radiologia tradizionale. Inoltre, i posti letto di Riabilitazione sono stati ampliati da 6 a 9”.
“Per quanto riguarda le aree interdette – ha evidenziato il commissario straordinario dell’Asp – il problema, non è chiaramente giornalistico, ma solo ed esclusivamente di sicurezza. E, in quest’ottica, si interverrà per ulteriormente delimitare e rendere inaccessibili tali zone della struttura ai non addetti ai lavori”.
Il manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo è anche intervenuta sul soccorso pediatrico. “Si legge da più parti – ha detto Daniela Faraoni – di presunti interventi di emergenza su bambini che non sarebbero stati assicurati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Madonna dell’Alto. Il Pronto soccorso del nosocomio di Petralia Sottana, così come quello di tutti gli ospedali fornisce, appunto, immediato soccorso a tutti: bambini, adulti ed anziani. Se, realmente, ci sono stati casi di mancate prestazioni, gli interessati sono invitati a denunciare subito i fatti alle autorità competenti”.
Infine Daniela Faraoni ha voluto fare chiarezza anche sul presente e sul futuro dell’Ospedale: “In un territorio che purtroppo paga la chiusura di alcune strutture scolastiche e di Presidi pubblici, l’Ospedale rimane una certezza. Se alcune campagne sono finalizzate a far passare il messaggio che il Madonna dell’Alto sia inutile, noi siamo per la permanenza oggi e domani dell’Ospedale garantendo – anche di fronte alla fuoriuscita di Dirigenti medici – la continuità dei servizi facendo ricorso a tutti gli istituti previsti dalla nostra organizzazione. Siamo, chiaramente, pronti al confronto, ai suggerimenti ed ai consigli di chiunque, come noi, ha a cuore la salute dei cittadini delle Madonie, ma non siamo disponibili ad accettare chi cerca di soddisfare smanie da palcoscenico nutrite forse da rancori personali o frustrazioni, ricorrendo a veri e propri atti di slealtà contro l’Azienda che è anche opportunità di lavoro”.
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