Obiettivo del progetto Fi.Si.Pro. è lo sviluppo e il rafforzamento della filiera dei frumenti antichi siciliani attraverso la realizzazione di attività che, interessando i segmenti coinvolti (coltivazione, prima e seconda trasformazione), riescono a soddisfare le richieste dei vari attori che operano all’interno di essa, nonché quelle dei consumatori finali, sempre più esigenti in fatto di salubrità, bontà, eticità ed eco-sostenibilità delle produzioni, ivi comprese la tutela e la valorizzazione della biodiversità. Il progetto, quindi, si inserisce nella lunga tradizione della coltivazione di grano in Sicilia, coltura cardine che contribuisce per il 23% alla produzione nazionale. In questo macro contesto, trovano spazio i grani duri antichi siciliani, riscoperti e reintrodotti in coltivazione in questo ultimo decennio da numerosi agricoltori dell’Isola.
“Oggi, il mercato del grano duro in Sicilia rappresenta un’importante risorsa per l’agricoltura dell’Isola. Si producono circa 773.000 tonnellate, coltivate su una superfice di 270.000 ettari” dichiara il Dott. Ciro Costa del Dipartimento SAAF dell’Università degli studi di Palermo. “Questi incontri sono molto importanti al fine di ragionare insieme sulle cause dell’arretratezza del comparto cerealicolo dell’isola. Tale arretratezza la riscontriamo nella minore remunerazione dell’agricoltore e nelle grandi difficoltà che subiscono le aziende di trasformazione, tanto da non essere competitive sui mercati internazionali. Capire le cause e proporre nuovi modelli organizzativi e tecnologici che riuniscano gli attori della filiera in un sistema organizzato è la strada per la valorizzazione della stessa” conclude.
“L’Unione Europea con la sua politica di sviluppo rurale ha sostenuto i Gruppi Operativi per la ricerca e la modernizzazione dell’agricoltura: sono stati circa 80 i progetti messi in campo al fine di promuovere lo sviluppo di nuovi prodotti e processi agroalimentari e conseguire gli obiettivi di un sistema agricolo e alimentare sano e rispettoso dell’ambiente in grado di coniugare sostenibilità economica, sociale e ambientale” afferma il Dott. Dario Cartabellotta, Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana.
“L’Assessorato all’Agricoltura ottempera alle funzioni istituzionali canalizzando le risorse finanziarie provenienti dall’UE, dallo Stato e dalla Regione, a favore dei beneficiari, programmando, elaborando bandi, istruendo istanze, liquidando richieste, dopo l’opportuna fase di istruttoria e di controllo. L’incontro di oggi è un momento importante per disseminare informazioni pregevoli per tutti” conclude Nino Sutera, Coordinatore editoriale di Terrà, multimediale dell’agricoltura.
Nei prossimi mesi, la pasta funzionale prodotta sarà oggetto di un trial medico che coinvolgerà, un gruppo di persone, uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 75 anni, ai quali sarà chiesto di assumere una quantità stabilita di pasta prodotta da grani duri antichi siciliani e funzionalizzata con aggiunta di licopene, all’interno di un regime nutrizionale mediterraneo controllato, al fine di valutare le condizioni generali prima, durante e dopo l’intervento alimentare.
“Fi.Si.Pro. – La Filiera dei frumenti antichi siciliani: dalla produzione alla realizzazione di prodotti nutraceutici” è un progetto approvato e finanziato con il contributo della Regione Sicilia nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, lo strumento di finanziamento e attuazione del Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (FEASR) dell’Isola, Misura 16 “Cooperazione”, Sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in misura di produttività e sostenibilità dell’agricoltura.