L’Istituto superiore della sanità (Iss) ha autorizzato l’uso delle mascherine «fai da te», cioè quelle fatte in casa. Questa decisione è la dimostrazione di quanta confusione esista attualmente a tutti i livelli su questo indispensabile strumento di prevenzione. Queste incongruenze, di fatto, ne impediscono la diffusione capillare che invece in questa fase sarebbe indispensabile. La confusione comincia dal prezzo, e continua con i sequestri e con la speculazione che si sta diffondendo a macchia d’olio.
DISCO VERDE PER LE MASCHERINE ARTIGIANALI
Tutto considerato, ecco il via libera all’uso delle mascherine confezionate artigianalmente, con magliette, sciarpe o vecchie camicie. L’importante è che siano multifiltro e multistrato, come indicato dal Centro per il controllo delle malattie di Atlanta. In merito il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Silvio Brusaferro ha detto: «La popolazione,
può usare le cosiddette mascherine di comunità, che non sono quelle chirurgiche, e che non hanno degli standard specifici, ma servono fondamentalmente a ridurre l’emissione di droplets, ovvero delle goccioline attraverso starnuti o tosse. Mettendole proteggiamo gli altri».
TUTORIAL PER REALIZZARLE
Brusaferro ha poi spiegato: «Per fare le mascherine «di comunità» ci sono dei video, dei tutorial dei Cdc che mostrano ad esempio come realizzare mascherine da comuni magliette o bandane, e il nostro Paese ha adottato questo tipo di raccomandazione. Le mascherine devono cioè essere multifiltro e multistrato e fondamentalmente – ha precisato – si possono anche confezionare in proprio»