Prostituzione minorile: arrestati proprietari di due agenzie di moda
Le accuse per gli arrestati sono di prostituzione minorile e violenza sessuale
A Palermo arrestate tre persone dalla Polizia per prostituzione minorile. Si tratta di Pampa Francesco di 42 anni e residente a Monreale, Vicari Massimiliano 44enne e ai domiciliari G.F. di 35 anni. Il primo è accusato dei reati di violenza sessuale nei confronti di minorenne, prostituzione minorile, induzione e favoreggiamento della prostituzione di maggiorenne.
Invece, l’accusa per Vicari è di prostituzione minorile ed induzione e favoreggiamento della prostituzione di maggiorenne; mentre il trentacinquenne è indagato del reato di prostituzione minorile, per aver intrattenuto rapporti sessuali con una ragazza non ancora diciottenne in cambio di denaro.
IN MANETTE TITOLARI DI AGENZIE DI MODA DELLA CITTA’
Le indagini, che hanno acclarato anche un episodio di violenza sessuale, hanno fatto emergere un fiorente giro di prostituzione gestito da Pampa e Vicari. I due sono i titolari di due agenzie di modelle del capoluogo: la Vanity Models Management e la Max Services Agency.
Pampa e Vicari, imprenditori nel settore della moda, hanno gestito le loro agenzie condividendo gli spazi dello stesso studio sito nel pieno centro cittadino. Il primo è un agente di moda, il secondo è titolare di un’agenzia che presta servizi di promozione e supporto sul web ad altre imprese. Insieme hanno creato una struttura per la promozione di giovani modelle del territorio, provenienti anche da altre province siciliane; le hanno fatto partecipare ad eventi di respiro nazionale e internazionale, come le fiere dei cavalli arabi che si sono tenuti anche a Milano e Parigi, capitali europee della moda.
Il terzo indagato, invece, è coinvolto nella vicenda perché ha approfittato di una minorenne intrattenendo rapporti sessuali in cambio di denaro.
LA TESTIMONIANZA DI UNA GIOVANE MODELLA
L’indagine è partita dalle dichiarazioni di una giovane che ha iniziato a lavorare con i due uomini all’età di 15 anni. La ragazza agli investigatori ha rivelato di essere stata “iniziata” quasi subito da Pampa che l’ha poi proposta al socio Vicari e poi indotta a concedersi ad uomini più grandi, clienti dell’agenzia o semplicemente a coloro che partecipavano agli eventi legati alla moda.
Dal racconto della giovane e da altre informazioni assunte, corroborate da attività tecniche, è emerso che le aspiranti modelle venivano contattate tramite i social e invitate a partecipare ai provini che si tenevano presso lo studio condiviso dai due indagati. Le giovani minorenni, accompagnate dai genitori, superato il provino con il patron Pampa, si iscrivevano all’agenzia pagando una quota di circa 50 euro.
SHOOTING FOTOGRAFICI, CASTING E SFILATE
Da quel momento iniziava il loro percorso all’interno dell’agenzia e partecipavano a casting, sfilate o shooting fotografici; si tenevano in ambito locale o al massimo all’interno della territorio regionale. Durante questi eventi le giovani iniziavano a legarsi al loro agente, che godeva già della fiducia e della stima dei genitori delle minorenni. Con le modelle Pampa instaurava un rapporto privilegiato dedicandosi non solo alla loro crescita professionale, ma anche del loro benessere personale. Infatti accontentava ogni loro desiderio; molte partecipavano a concorsi di bellezza aggiudicandosi le prime posizioni e le ambite fasce da Miss .
Le promesse mantenute di vincere le gare di bellezza locali e le regalie erano parte del sistema creato dall’indagato; lo scopo era esclusivamente irretire le ragazze per poter in un secondo momento abusarne sessualmente. Per poi cederle successivamente ad amici come G.F. e ai clienti conosciuti durante gli eventi legati alla moda; quest’ultimi pagavano centinaia di euro per avere rapporti sessuali con le vittime. Grazie a quel rapporto intimo e di fiducia il manager riusciva a “gestire” le giovanissime che abbassavano la guardia e cadevano nel giro della prostituzione.
I RAPPORTI SESSUALI
Dai racconti prima e dai riscontri tecnici poi è emerso che Pampa dopo aver instaurato il rapporto in parola si spingeva oltre e iniziava il corteggiamento fino ad arrivare a consumare con alcune veri e propri rapporti sessuali, non curandosi dell’età delle stesse.
I benefici promessi alle giovani, corrotte in età plasmabile, erano soldi, regalie e progressioni di carriera; le più ambiziose aspiravano al successo e per raggiungerlo avevano bisogno che il manager le portasse ai casting di rilievo nazionale. Tali eventi avvenivano nella capitale della moda o ad eventi di respiro internazionale che interessavano imprenditori del settore da tutto il mondo. Questi eventi, accessibili solo ad alcune modelle, diventavano le occasioni in cui Pampa e Vicari, che si presentavano come i manager delle indossatrici, inducevano e favorivano la prostituzione delle ragazze minorenni o poco più che maggiorenni. I clienti pagavano direttamente i due agenti alla fine della consumazione del rapporto sessuale.
UN RECENTE PRECEDENTE
L’episodio fa seguito alla vicenda legata all’imprenditore palermitano Luca Longo,arrestato poco meno di un mese fa con l’accusa di stalking e violenza sessuale ai danni di giovani modelle adescate sul web.