Continua ad infiammarsi la protesta degli agricoltori in Sicilia e nel Palermitano. Chiusi gli svincoli autostradali sulla Palermo-Mazara del Vallo nei comuni di Partinico, Montelepre e Terrasini, provocando disagi alla circolazione stradale.
Il lungo serpentone dei trattori sta percorrendo la statale 113 in direzione di Palermo.
“Non intendiamo partecipare ad alcun tavolo tecnico alla Regione, chiediamo piuttosto che siano il presidente Schifani o l’assessore Sammartino a venire qui a parlare con noi”. Così dichiara Gaspare La Marca, responsabile del Movimento spontaneo dei produttori agricoli del Belice, che ha organizzato un presidio permanente di agricoltori e allevatori sulla scorrimento veloce Sciacca-Palermo, all’altezza del bivio Gulfa, in territorio comunale di Santa Margherita di Belice. Presidio iniziato lunedì scorso e che rimarrà almeno fino al prossimo 22 febbraio.
Solo qualche giorno fa, 500 mezzi agricoli e altrettanti lavoratori del comparto hanno attraversato le principali strade dei comuni delle Alte Madonie, partendo dal ponte di Resuttano (Cl) e passando per Alimena, Bompietro e Petralia Soprana (Pa), sulla Sp19 e la Ss290.
“Chiediamo la revisione della Pac, con particolare attenzione alla deroga del 2023 Bcaa 8, che introduce l’obbligo di lasciare il 4% delle aree seminative non produttivo – spiega Tiziana Albanese, a nome del Comitato spontaneo delle Madonie -, abolizione definitiva dell’IRPEF agricola e dell’IMU, l’adeguamento dei prezzi dei prodotti agricoli proporzionato all’aumento dei costi di produzione, la fissazione di un tetto massimo prezzo carburante agricolo, il pagamento immediato dei Contributi PAC e PSR, l’immediato decreto di declaratoria di calamità naturale per l’annata agraria 2023/2024, l’aumento dei controlli sulle merci (sia le materie prime che i prodotti finiti) importate in Italia, che devono osservare gli stessi protocolli imposti sulla produzione locale”.
“Aggiungiamo anche alcune richieste specifiche del nostro territorio – conclude Santa Gangi, portavoce del Comitato -, specialmente interventi di controllo e contenimento della fauna selvatica, interventi di manutenzione stradale per garantire il raggiungimento delle aziende del territorio da parte di auto, mezzi agricoli e mezzi per i rifornimenti e il trasporto dei prodotti. La Sicilia e le Madonie hanno una forte vocazione agricola, ma senza interventi urgenti a favore del comparto rischiamo di svendere i nostri terreni e allevamenti, frutto del sacrificio dei nostri padri e dei nostri nonni. Ne vale della possibilità di scegliere di restare qui e non emigrare”.