Pupo e la vittoria ‘rubata’ a Sanremo 2010: “Avevamo vinto, ma è arrivata la telefonata del Quirinale”

Il cantante afferma: “Temevano lo scandalo di un rappresentante di casa Savoia al primo posto a Sanremo, ed hanno telefonato per bloccare tutto”

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Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, è in tour fino alla metà di dicembre nei palazzetti dei Paesi dell’Est: Lituania, Kazakistan, e da sabato in Russia per l’evento dell’emittente Retro FM a Mosca. Poi San Pietroburgo, Krasnoyarsk, Novosibirsk, Ekaterinburg, fino al  27 gennaio, quando  il suo spettacolo, ‘Pupo and friends’ si esibirà  al Cremlino, con tanti cantanti russi. Per questa sua tournée, in un momento come questo ha subìto delle critiche, alle quali ha risposto con una intervista a Repubblica. Ed ha detto: “Per me è un onore portare la mia musica ovunque, in Russia ma anche in Ucraina, dove peraltro mi hanno invitato. Non mi sono mai offeso per le critiche, anche quando i critici musicali scrivevano quelle cagate su di me, o quando Enzo Biagi diceva che con la mia faccia da salumiere non potevo piacere al pubblico. Capivo il loro punto di vista, perché ero anch’io così. Mi ha protetto il mio egocentrismo, il mio complesso di superiorità, delle critiche non me ne è mai fregato nulla”.

Lo stop alla sua vittoria a Sanremo nel 2010

Nel corso dell’intervista Pupo ha rivelato che, addirittura, il Quirinale ha fermato la sua vittoria al Festival di Sanremo del 2010. All’epoca presidente della Repubblica era Giorgio Napolitano. E secondo Pupo, che però non lo nomina mai, telefonò ai responsabili della kermesse per la canzone “Italia amore mio”, cantata con Emanuele Filiberto di Savoia e il tenore Luca Canonici.  “La canzone è stata scritta interamente da me – afferma Pupo -. Musica e parole. Diedi parte dei diritti del brano al principe Emanuele Filiberto per far diventare la canzone credibile, ma lui non c’entrava nulla. Lo dico oggi per svincolarlo da tutte le responsabilità”.

Pupo: “Sono stato io ad accettare il secondo posto”

Secondo Pupo la canzone era destinata a vincere il Festival. “Ma prima della finale i vertici Rai avevano ricevuto una telefonata dalla presidenza della Repubblica, temevano lo scandalo di un rappresentante di casa Savoia al primo posto a Sanremo. Avevano capito che avremmo vinto osservando il picco di ascolti record della serata in cui avevamo ospitato Marcello Lippi: quella sera si ruppe la chitarra, ci fu un attimo di impasse e allora Lippi fece un promo della canzone, cosa che non si poteva fare”. Pupo racconta che i dirigenti  approfittarono di questo particolare, e il sabato mattina, il giorno della finale, mi dissero che mi squalificavano, E che avrei cantato solo come ospite. «Ma io, pur avendo partecipato sei volte – continua Pupo -, non avevo mai vinto Sanremo, e volevo vincerlo.  E dissi: “Mi toglierete la vittoria lunedì mattina, ma io stasera vinco il festival e poi ci vediamo in tribunale”. Pensarono a un accordo, mi proposero il secondo posto, e io dissi: “Secondo va bene”. Sono stato io ad accettare il secondo posto».