Putin alza i toni contro l’Occidente: «Sanzioni sono dichiarazioni di guerra»

Putin ha detto che considera le sanzioni “dichiarazioni di guerra”, e la eventuale no.fly zone come partecipazione alle ostilità. Attese ritorsioni, come un cyber virus

Il presidente russo Vladimir Putin mostra segni di nervosismo, anche per la situazione economica del suo Paese. Il default è all’orizzonte, la borsa non può riaprire, il rublo perde valore ogni ora che passa. Inoltre gli oligarchi che stanno subendo il congelamento dei beni in tutto il mondo, lo starebbero tempestando con uno sola richiesta: fermarsi. La conseguenza è che il numero uno russo, parlando poche ore fa in un incontro con il personale femminile dell’aviazione civile nazionale, è tornato ad alzare i toni verso Europa e Occidente. Che, secondo lui, sono colpevoli, di proseguire risolutamente, a seguito dell’aggressione sull’Ucraina, nell’applicazione di un piano di sanzioni dure e inattese verso la Russia .

PUTIN: «SANZIONI COME DICHIARAZIONE DI GUERRA»

“Consideriamo le sanzioni come una dichiarazione di guerra. Molto di ciò che sta accadendo ora, di ciò a cui stiamo assistendo e di ciò che accadrà è senza dubbio un modo per combattere contro la Russia», avrebbe detto Putin o in una dichiarazione rilanciata da tutte le agenzie di stampa. In effetti, come fanno sapere i rarissimi siti indipendenti russi che ancora operano a rischio di pesantissime pene detentive, la popolazioni inizia a toccare con mano quanto le sanzioni impattino sulla vita quotidiana. Sul sito di Meduza ad esempio diversi cittadini raccontano come la loro vita lavorativa sia già stravolta dagli effetti delle sanzioni e tutti coloro che lavoravano con compagnie internazionali rischiano di trovarsi in pochi giorni senza lavoro.

«NO-FLY ZONE SIGNIFICA PARTECIPAZIONE ALLE OSTILITÀ»

E, per rincarare la dose, a proposito della “no-fly zone” più volte invocata dall’Ucraina per impedire di fatto i bombardamenti russi sulle sue città, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha rilasciato pesanti dichiarato: «Volodymyr Zelensky è dispiaciuto che la Nato non intervenga per la no-fly zone. Vuol dire che non vuole risolvere il conflitto con la diplomazia. Cerca di provocare il conflitto contro la Russia con la partecipazione della Nato. Ha una frenesia militarista. Sembra che l’Ucraina inventi sempre dei motivi per aggiornare i termini in base ai quali tenere i negoziati con la Russia. La Federazione Russa considererà qualsiasi tentativo da parte di altri Paesi di stabilire una no-fly zone sull’Ucraina come una partecipazione alle ostilità».

POSSIBILE ATTACCO CIBERNETICO VERSO L’ITALIA

In questa ottica di ritorsioni, c’è la possibilità di attacchi informatici su larga scala, che potrebbero coinvolgere i Paesi schierati con l’Ucraina. Una guerra ibrida combattuta da Mosca con squadre di hacker legate al Cremlino, che potrebbero scatenare un’offensiva contro la coalizione che si è mobilitata per sostenere il Paese attaccato. L’Occidente sarebbe nel mirino a causa degli aiuti umanitari. Compresa l’Italia. A questo proposito è stato diramato un allarme per un possibile rischio di cyber attacchi nel nostro Paese. Da questa sera “sono attesi attacchi informatici provenienti dalla Russia e da Paesi orientali, indirizzati su vasta scala anche verso l’Italia”.

OBBIETTIVO LE AZIENDE SANITARIE ED OSPEDALIERFE

Il target potrebbero essere le aziende sanitarie ed ospedaliere, che purtroppo “sono un obbiettivo molto sensibile”. L’agenzia sottolinea la necessità di “alzare al massimo i livelli di sicurezza, chiedendo ai vostri referenti aziendali ed ai fornitori, di monitorare in tempo reale i sistemi di sicurezza”. Quindi “Massima attenzione alla posta elettronica, all’antivirus, ai siti esposti verso l’esterno”.