Qatar 2022, i giocatori iraniani nella seconda partita hanno cantato l’inno
La notizia dell’arresto a Teheran di un calciatore è stato forse un avvertimento sinistro ai nazionali impegnati in Qatar: non ripetere la performance di protesta
Probabilmente la notizia arrivata ieri dell’arresto a Teheran del calciatore Voria Ghafouri avrà raggiunto l’effetto voluto. Ed a differenza della partita di esordio ai Mondiali in Qatar contro l’Inghilterra, quando avevano fatto il giro del mondo le immagini dei calciatori iraniani a bocche cucite, oggi gli stessi hanno cambiato comportamento. Le telecamere della Fifa hanno mostrato infatti tutti i giocatori della nazionale cantare a bocca semiaperta le parole dell’inno. Solo uno è rimasto muto, l’attaccante del Bayer Leverkusen Sardar Azmoun, che si è rifiutato di cantare. Fra gli spettatori presenti sugli spalti, alcuni tifosi hanno applaudito la scelta della squadra, cantando l’inno anche loro. Ma molte immagini hanno mostrato anche diversi tifosi in lacrime, e in tanti video comparsi sui social c’erano bordate di fischi e urla provenienti dal settore dello occupato dalla maggior parte de tifosi iraniani.
Nella delegazione iraniana tensione altissima
Probabilmente l’arresto del calciatore Voria Ghafouri dopo che sui propri canali social aveva criticato il regime e i problemi della società iraniana, ha convito i nazionali iraniani. I giocatori non potevano ignorare quello che a tutti gli effetti è sembrato avvertimento implicito rivolto a chi attualmente è impegnato Qatar. A dimostrazione della tensione altissima esistente dentro la delegazione di Teheran, nella conferenza stampa pre-partita svoltasi ieri, l’allenatore Carlos Queiroz ha risposto con toni molto accesi a una giornalista che gli chiedeva quale fosse la situazione delle proteste nel suo Paese. «Perché non fate le stesse domande agli allenatori degli Stati Uniti sul ritiro delle truppe in Afghanistan e sul fatto che abbiano lasciato tutte quelle donne sole?» ha ribattuto a muso duro il Ct iraniano.