Qatargate, Panzeri: «Avevo troppi soldi. A volte li ho buttati nella spazzatura»

L’ex europarlamentare sta vuotando il sacco sul giro di corruzione messo in piedi dal Qatar e dal Marocco

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Iniziano a filtrare sulla stampa internazionale le rivelazioni che Andrea Panzeri ha fatto agli investigatori della Procura federale belga nel corso dei due interrogatori fin qui subiti. La tv tedesca Deutsche Welle ha visionato i verbali dell’inchiesta Qatargate e ha reso pubbliche diverse informazioni svelate dall’ex eurodeputato di ‘Articolo 1’, che ha stretto un accordo con le autorità belghe per una riduzione della pena da cinque a un anno in cambio di una confessione. Panzeri ha praticamente vuotato il sacco sul giro di corruzione messo in piedi dal Qatar per orientare i giudizi del Parlamento europeo per quanto concerne il tema dei diritti umani.

Il giro di mazzette era iniziato addirittura nel 2014, con il Marocco protagonista, ma si è fatto più “serio” con l’entrata in scena del Qatar, che ha stretto un accordo pesantissimo con Panzeri e il suo assistente Francesco Giorgi: si trattava di un milione di euro a testa per il 2018 e il 2019.

Le mazzette per Panzeri erano diventate “fastidiose” perché  “troppe”

L’ormai ex europarlamentare ha svelato che la maggior parte del denaro arrivava tramite un uomo d’affari turco e il suo avvocato a Londra. Nel corso degli interrogatori a cui si è sottoposto, oltre a tirare in ballo altri ex colleghi europarlamentari, ha rivelato anche dei curiosi aneddoti. Si va dalla valigetta contenente ‘soli’ 15 mila euro rubatagli sul treno Parigi-Bruxelles, fino a quella che è la rivelazione choc. Quando le mazzette erano diventate “fastidiose” perché diventate “troppe”, non sapendo più cosa fare di tutto il contante a sua disposizione, Panzeri, un giorno, ha pensato bene di “gettarne un po’ in un bidone della spazzatura mentre tornava a casa”.

Questi sono solo gli ultimi dettagli di uno scandalo che sta scuotendo dall’interno le istituzioni europee. Che, di certo, non finisce certo qua. C’è da scommettere, infatti, che molto presto il romanzo Qatargate si arricchirà di nuovi interessanti capitoli. Tremano in tanti nel parlamento europeo.