Quartiere Littorio e “città giardino” : sguardo nella Palermo degli anni trenta

L’associazione culturale “In Itinere” propone un evento per scoprire le peculiarità di un’area elegante, signorile e ricca di storia. In programma sabato 21 maggio

L'ingresso del quartiere Littorio

Il Quartiere Littorio sorge a Palermo nell’area compresa tra viale della Libertà, le vie Giorgio Boris Giuliano, Bainsizza, Principe di Paternò e vicolo Pandolfini.
Progettato nel 1927 dagli architetti Giovan Battista Santangelo e Luigi Epifanio, era nato all’insegna della filosofia della “città giardino” dell’urbanista inglese Ebenez Howard.
Nel 1943, assunse la denominazione di Quartiere Matteotti, in memoria di Giacomo Matteotti, esponente socialista assassinato nel 1924.
Il pozzo misterioso e la città giardino del Quartiere Matteotti” è il titolo del nuovo evento a cura di “In Itinere, in programma per sabato 21 maggio alle 19:30, che offre l’opportunità di riscoprire una delle zone più eleganti della città.
Il suggestivo itinerario segna la chiusura della stagione primaverile del calendario dell’associazione culturale, anticipando il ciclo degli appuntamenti serali dell’ormai prossimo programma estivo.

PALAZZINE LIBERTY E VIALI ALBERATI 

Inaugurato il 28 ottobre del 1931, il quartiere Matteotti- che si estende su circa cinquantaquattromila metri quadri –  fu costruito per volere dell’Istituto Autonomo Case Popolari.
Per realizzarlo, si rese necessario l’acquisto di terreni della famiglia Monroy, precedentemente di proprietà dei duchi di Sperlinga.
Le case erano destinate alle famiglie dei ferrovieri: non si trattava, pertanto, di un quartiere residenziale bensì operaio.
Tuttavia, la posizione, le strutture e le peculiarità, lo resero molto ambito, e non assunse mai le caratteristiche tipiche dell’edilizia popolare.
Le palazzine, costruite secondo gli stili liberty e neobarocco e circondate ognuna da un pezzo di giardino, sono trentadue e hanno piccole dimensioni.
Viali alberati e stradine curvate in maniera apparentemente casuale verso un centro ideale connotano l’area ancora oggi.
Tra gli elementi caratterizzanti del luogo, un’ampia porta monumentale in stile neoclassico e di forma semicircolare.
Il porticato apriva sull’ingresso del quartiere: un luogo oggi denominato piazza Esedra, che si affaccia su via Libertà.

IL POZZO QUADRANGOLARE 

Percorrendo le vie del quartiere, i partecipanti sperimenteranno una dimensione distante anni luce dall’odierna concezione urbana.
Una porzione di città a misura d’uomo: attraversarla dà l’idea di un salto indietro nel tempo, in una Palermo che non aveva ancora conosciuto lo scempio del sacco, tra gli anni cinquanta e sessanta.
Il fascino del Quartiere Littorio si lega anche alla presenza di un mistero.
Durante i lavori di taglio degli alberi, nel 1927, fu scoperto casualmente un pozzo quadrangolare.
Dimenticato da secoli, misura dodici metri di larghezza e venti metri di profondità.

Il pozzo, di grandi dimensioni, fu rinvenuto casualmente nel 1927

Il pozzo ha quattro rampe di scale, novantacinque gradini intagliati nella pietra e una galleria lunga trenta metri e larga quasi due metri.
Sulle pareti di quest’ultima, sono visibili misteriosi graffiti che, secondo autorevoli studi, indicherebbero nomi propri in caratteri libici del terzo secolo avanti Cristo.

I DETTAGLI DELL’ ITINERARIO 

Il raduno  si terrà alle 19:30 di sabato 21 maggio davanti piazza Esedra.                                                                                    La durata complessiva del percorso, classificato come facile, è di due ore.
La quota di adesione è di dieci euro e comprende anche la degustazione.
A condurre i partecipanti, sarà una guida autorizzata con audio guida amplificata.
Possibile posteggiare nelle aree limitrofe, tra viale Libertà e piazza Don Giovanni Bosco.
La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata tramite mail all’indirizzo info_initinere@libero.it oppure al numero 393.6655232.
Possibile partecipare fino al raggiungimento del numero consentito.

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