Quattro anni dall’attentato ad Antoci, Sos Impresa: «Ripartire dalla lotta alla mafia»

L’ex presidente del Parco dei Nebrodi, vittima di un grave attacco mafioso, gode della profonda stima e solidarietà proveniente dall’associazione che lavora al fianco dei commercianti contro la criminalità

Quattro anni fa il fallito attentato mafioso a Giuseppe Antoci. Il 18 maggio 2016 la mafia nissena aveva programmato e messo in atto un blitz per uccidere Antoci, allora presidente del Parco dei Nebrodi. I motivi di questo attacco erano direttamente riconducibili al ruolo che egli aveva e dal suo lavoro che tentava di estromettere mafiosi e corrotti dalla gestione dei fondi comunitari e dai suoli di pertinenza del Parco.

Nel periodo della sua amministrazione nacque il cosiddetto “Protocollo Antoci”, ideato dalla battaglia serrata che egli conduceva alle associazioni mafiose e alla corruzione. Il protocollo, oggi applicato nell’intera Penisola, ha recato talmente tanti danni alla mafia che Antoci e la sua famiglia sono tuttora nel mirino dei malavitosi. L’attentato però ebbe un risvolto positivo grazie all’intervento della sua scorta e all’auto blindata con cui si spostava Antoci. 

IL SOSTEGNO DI SOS IMPRESA

Sos Impresa, ha ricordato quanto accaduto e ha confermato la massima solidarietà a lui e alla sua scorta. “Oggi ci onoriamo di avere Peppe Antoci tra i nostri soci onorari – afferma Luigi Cuomo, presidente nazionale di Sos Impresa -. La nostra associazione è sempre dalla parte giusta e con i giusti e Peppe Antoci è un uomo giusto, coraggioso, che sta dalla parte giusta. Non potremmo, quindi, non condividere la strada che, un giorno, ci porterà sicuramente fuori dal potere criminale e mafioso che ancora oggi conta tantissimi affiliati, gregari ed estimatori, anche talvolta insospettabili”.

Pippo Scandurra, vicepresidente vicario dell’associazione continua: “Importante, per Sos Impresa – Rete per la Legalità, ricordare questa data in quanto contiene e rappresenta una testimonianza di antimafia vera, concreta, bella e che funziona. Grazie alla sua scorta oggi possiamo parlare di Giuseppe Antoci insieme a lui in incontri, assemblee e iniziative a favore della lotta alla mafia, alla corruzione per la legalità e la libertà nostra e di tutto il Paese“.

Grazie allo straordinario lavoro compiuto da Antoci la Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia, ha proceduto all’arresto di 94 mafiosi lo scorso gennaio. Si tratta di insospettabili personalità e professionisti che avevano messo le mani sui fondi europei. “Su questa strada anche il nostro impegno, accanto alle vittime di queste attività estorsive ai danni di agricoltori onesti, continuerà ancora fino al definitivo smantellamento di queste consorterie di criminali e affaristi”.

IL CORONAVIRUS NON FERMA LE ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE

Il ringraziamento di Sos Impresa e di tutti i suoi associati va ad Antoci, con la speranza in seguito alla fase 2 del coronavirus di poter riprendere tutte quelle attività volte alla lotta contro la criminalità organizzata: “Dopo questa difficile fase di crisi sanitaria – conclude Scandurra – saremo lieti e onorati di riprendere con te le attività di sensibilizzazione e responsabilizzazione di giovani e associazioni affinché il tempo della vittoria contro la mafia non sia ancora troppo lontano”.


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