Quattro furti in una notte a Palermo, due arresti: uno è il cugino omonimo di Emanuele Burgio

Emanuele Burgio

La polizia ha arrestato a Palermo due persone accusate di tentato furto, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione. Tre furti sono andati in fumo mentre uno portato a termine al Bar Alba di piazza Don Bosco dove sono stati rubati un centinaio di euro. Uno dei due arrestati è cugino omonimo di Emanuele Burgio, ucciso in Vucciria quattro anni fa.

I poliziotti sono riusciti a bloccare, nella notte tra il 24 e il 25 febbraio, i due malviventi mentre stavano cercando di compiere un furto ai danni di una cartoleria gestita da cittadini cinesi in piazza Generale Cascino, nel tratto finale di via Montepellegrino. Uno dei due presunti ladri è stato bloccato nella zona della Fiera del Mediterraneo dopo una breve fuga con uno scooter risultato poi rubato. L’altro malvivente invece è stato subito fermato.

Dalle indagini successive, è emerso che i due malviventi avevano tentato nella stessa notte un furto al ristorante Marino di Mondello, un minimarket di Corso Vittorio Emanuele e al bar Alba di piazza Don Bosco. Solo quest’ultimo è andato a segno.

Gli arrestati sono il 33enne Emanuele Burgio, omonimo e cugino del ragazzo ucciso nel 2021 in Vucciria, e Alessandro Di Stefano, 42 anni. Dopo la convalida dell’arresto, il gip ha disposto per entrambi l’obbligo di dimora.

Il processo per l’omicidio di Emanuele Burgio, due condanne

Per il delitto di Emanuele Burgio sono stati condannati a 18 anni Matteo Romano (difeso dall’avvocato Raffaele Bonsignore),quale autore materiale dell’omicidio del ventiseienne, e Giovan Battista Romano (difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo), che sarebbe stato colui che avrebbe portato la pistola sul luogo del delitto, passandola poi allo zio che sparò all’indirizzo del Burgio al culmine di una animata discussione.