Quinto Sciopero di Amat, Uiltrasporti: “Chiediamo sicurezza e rispetto per i lavoratori”
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Contratto integrativo e diritti dei lavoratori “Il contratto integrativo è scaduto da oltre 10 anni e, nonostante più volte si sia raggiunto un accordo con il Presidente Mistretta, il piano industriale è stato rigettato dal Controllo analogo senza neppure dare spiegazioni sulle motivazioni del rigetto. Tra le istanze dei lavoratori, il buono pasto e la stabilizzazione dei lavoratori ausiliari part-time da 18 anni. Incentivi, che darebbero un respiro alle famiglie, tra l’altro già da tempo garantiti ai colleghi del resto d’Italia”, dichiara la segretaria generale Uiltrasporti Katia Di Cristina.
Contratto di servizio e carenze del sistema “Anche il contratto di servizio – prosegue – è scaduto da oltre 10 anni e questo ha portato a un servizio carente. È necessario un piano di sicurezza concreto perché i nostri lavoratori, soprattutto gli autisti, rischiano quotidianamente di essere aggrediti. Gli attacchi con lanci di sassi e le aggressioni da parte delle gang sono ormai una realtà a Palermo”.
Appello al sindaco “Faccio un appello al sindaco affinché intervenga per ridare dignità alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Amat, tutela economica e protezione. Ultimamente si è assistito a una politica di denigrazione dei lavoratori dell’Amat e questo non è accettabile, nei confronti di lavoratori che subiscono troppo spesso condizioni lavorative pesanti e disagiate. Chiediamo l’introduzione di cabine protettive per gli autisti o la presenza di guardie armate a bordo dei mezzi, soprattutto la notte, il rischio di sicurezza non è più un rischio ma certezza, non si può assistere inermi”.
Necessità di un accordo “Ci auguriamo che si possa raggiungere un accordo per chiudere la questione. Questa è la quinta azione di sciopero, ci scusiamo con l’utenza per i disagi arrecati, ma l’alta adesione denota un grave disagio dei lavoratori. Chiediamo all’azienda e al Comune di riaprire un tavolo negoziale per trovare le giuste soluzioni e redimere il conflitto anche nel rispetto dell’utenza. Migliorare le condizioni di lavoro significa anche un miglioramento del servizio”, conclude la segretaria generale.