Raccolta differenziata a Palermo, bufera sul ritorno dei vecchi cassonetti al Cep: “Segnale pericoloso”

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Polemiche sull’intervento di RAP nel quartiere San Giovanni Apostolo di Palermo, dove ieri sono stati posizionati dei contenitori di Raccolta Solida Urbana nei punti in cui si creavano discariche di rifiuti misti. “L’utenza – hanno fatto sapere dalla partecipata – non utilizzava i contenitori correttamente e abbandonava i rifiuti ai piedi delle campane creando mini discariche, la cui rimozione avveniva solamente con l’utilizzo di pale meccaniche. I rifiuti accanto alle campane sono spesso, da ignoti, dati alle fiamme arrecando anche pericolo alle strutture in prossimità dei contenitori”.

“Nessun passo indietro per quanto riguarda la raccolta differenziata”, hanno altresì precisato da piazzetta Cairoli, specificando che verranno costituiti sette Eco-punti con idonee campane per le frazioni differenziate di plastica, carta, organico e vetro.

La mossa tuttavia non ha mancato di suscitare polemiche. “Dopo 7 anni, nel quartiere San Giovanni Apostolo (ex Cep), si torna alla raccolta indifferenziata con il riposizionamento dei vecchi cassonetti, che stanno sostituendo gli eco-punti per la raccolta differenziata di prossimità introdotti nel marzo 2017”, hanno dichiarato, in una nota congiunta, il consigliere comunale Massimo Giaconia e i consiglieri della VI Circoscrizione Roberto Li Muli e Domenico Salerno criticando la decisione.

La raccolta differenziata arranca, al Cep tornano i cassonetti

“Mentre è in corso l’estensione della raccolta differenziata porta a porta, che coinvolgerà circa 200.000 utenti e finanziata dai fondi Pon Metro React/EU, avviata lo scorso settembre nei quartieri Partanna e Mondello, l’Amministrazione e la governance della Rap scelgono di abbandonare la raccolta differenziata nel quartiere San Giovanni Apostolo, ripristinando i vecchi cassonetti dell’indifferenziata – hanno proseguito i consiglieri -. Nonostante la raccolta differenziata di prossimità nel quartiere non abbia prodotto risultati significativi, con una percentuale inferiore all’1% e un degrado ambientale evidente, questa decisione invia un segnale sbagliato e pericoloso. La raccolta differenziata non è solo una scelta, ma un obbligo di legge e di civiltà. Rinunciarvi rischia di demotivare i cittadini, favorendo il ritorno ai cassonetti indifferenziati anche in altre aree problematiche”.

“Questa scelta rischia, inoltre, di compromettere il futuro della Rap, la cui sostenibilità dipende dall’aumento della raccolta differenziata. C’è anche il rischio di perdere i fondi Pon Metro se si verificano ritardi nell’implementazione del PAP nei quartieri coinvolti, tra cui San Giovanni Apostolo e Borgo Nuovo.
Chiediamo all’Amministrazione di fermare questa operazione controproducente, intensificare i controlli contro l’abbandono illecito dei rifiuti e consentire alla Rap di assumere i 200 operai vincitori di concorso, per estendere al più presto la raccolta Porta a Porta”.

“Un processo sperimentale”

Sulla questione è intervenuta anche Sabrina Figuccia, capogruppo della Lega al Comune e presidente della Terza Commissione Consiliare. “Stamattina, con i colleghi della Terza Commissione Consiliare, abbiamo ascoltato il presidente della Rap Giuseppe Todaro per avere contezza dei vari step che porteranno la nostra città ad avere la raccolta differenziata dei rifiuti, in virtù delle stringenti normative che la prevedono – ha dichiarato -. Ma, quanto successo nel quartiere di San Giovanni Apostolo, il Cep, sembrerebbe andare in direzione opposta, considerando le notizie secondo le quali la Rap avrebbe deciso di rimuovere le campane per la raccolta differenziata, ormai semidistrutte e quindi inutilizzabili, con il ritorno ai famigerati “cassonetti”, insomma un deciso passo indietro”.

“Todaro, invece, ha chiarito che si tratta di un processo sperimentale, con cui l’azienda sta tentando di togliere le discariche che si creano in corrispondenza dei cassonetti della differenziata, e fare in modo di sostituirli con 7 nuovi eco-punti di raccolta per le frazioni differenziate di plastica, vetro, carta ed organico – spiega Figuccia – .Ma, per ottenere risultati, è assolutamente necessario che gli abitanti della zona cambino decisamente le proprie abitudini e che quindi comincino finalmente a differenziare i propri rifiuti, evitando di ammassare l’immondizia in maniera indiscriminata. Per ottenere questo risultato, però, sia il Comune che la Rap devono iniziare al più presto una massiccia campagna di sensibilizzazione per far capire che abbandonare i rifiuti ad ogni angolo di strada provoca soltanto pericoli per la salute di tutti, soprattutto perché spesso i cumuli vengono incendiati. Sia i cittadini che le istituzioni, quindi, devono fare la propria parte affinché tutti i quartieri, soprattutto quelli periferici, non siano, come spesso accade, lasciati alla mercé degli incivili”.

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