Ragazza di 17 anni morta per diagnosi sbagliata, cinque medici condannati a Termini Imerese

La ragazza è morta nel 2016

medici

Cinque medici sono stati condannati dal Tribunale di Termini Imerese per la morte di Miriam Battaglia, ragazza di 17 anni, avvenuta nel 2016.  I dottori sono ritenuti colpevoli di aver diagnosticato erroneamente un caso di addome acuto con emorragia pelvica, invece di una trombo embolia polmonare.

I dolori addominali e l’intervento chirurgico

Era marzo di sei anni, quando Miriam rientrata dalla scampagnata di Pasquetta aveva cominciato a sentirsi male, avvertendo lancinanti dolori addominali. Per questo i familiari hanno deciso di portarla al pronto soccorso, dopo una serie di visite ed accertamenti i medici decisero di operare la ragazza di laparotomia. Dopo il decesso di Miriam, la famiglia decise di presentare una denuncia perché ritenevano i medici dell’ospedale di Termini colpevoli di errori. Dall’autopsia è poi emerso che la diciassettenne era morta per un’embolia polmonare.

Le condanne dei medici

I medici Alessandro Casimo, Giuseppe Catanesi, Giuseppe La Rocca, Valeria Romano e Alessandro Chines condannati a due anni di carcere con sospensione condizionale della pena per omicidio colposo. I condannati dovranno anche risarcire la famiglia di Miriam, parte civile al processo. Assolto, invece, il cardiologo Di Vincenzo in quanto estraneo alla vicenda.

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