Una ragazza di 14 anni, affetta dalla nascita da una seria patologia, per 22 giorni ha vissuto ed ha anche circolato a Palermo con il virus. Dopo essersi sottoposta al tampone molecolare in Fiera il 25 novembre, dall’Asp per più di tre settimane non ha avuto nessuna comunicazione sull’esito. Il padre della ragazza, diligentemente, ha chiamato più volte l’Azienda sanitaria per sollecitare il risultato. Ma come scrive Repubblica, gli hanno risposto risposto che la mancata comunicazione equivaleva all’esito negativo.
Quando invece si è recato personalmente per chiedere un certificato per lui, ha approfittato dell’occasione per informarsi ancora una volta sull’esito del test anti-Covid di sua figlia. I dipendenti, racconta, dopo una ricerca a terminale hanno riscontrato che la ragazza era risultata positiva. Ma, a quanto pare, oltre a non avere avvisato la famiglia, non era avvenuto neppure il tracciamento, e di conseguenza nessuno aveva attivato le procedure di contenimento del virus.
In questa famiglia il primo ad essere contagiato era stato un figlio. Per questo tutti si erano sottoposti a tampone. L’unico positivo era risultato il padre, che si è isolato in un’altra casa. Ma per precauzione anche il resto della famiglia ha deciso di mettersi in isolamento volontario. Quando il 9 dicembre tutti sono negativizzati, sono tornati alla vita normale. Amici, shopping e visite ai parenti. Anche la ragazza che non sapeva di essere positiva: nessuno li aveva informati. Quindi per otto giorni un soggetto positivo ha girato per la città, con una carica virale che potenzialmente poteva essere alta. Ha incontrato persone senza sapere di essere infetta. Quando è venuto fuori il problema, la ragazza è stata subito testata e messa in isolamento, fino al risultato del test. Che tre giorni dopo, il 20 dicembre è risultato negativo. Questa volta con certezza.