Ragazza uccisa a Primavalle, arrestato coetaneo con le scarpe sporche di sangue

Un testimone: “Gli ho chiesto se avesse bisogno di un aiuto a trasportare il sacco e cosa ci fosse dentro, e mi ha risposto che c’era ‘del pesce'”

Dopo la scoperta del cadavere della 17enne Maria Michelle Causo in un sacco posto all’interno di un carrello della spesa, accanto a un cassonetto dell’immondizia a Primavalle, un rione di Roma, è stato arrestato un coetaneo della vittima. È anche lui 17enne, è originario dello Sri Lanka, ma nato a Roma. Quando è stato bloccato aveva le scarpe ancora sporche di sangue. Interrogato per molte ore in Questura, è accusato di omicidio. Il giovane avrebbe aggredito la ragazza, che si trovava nel suo appartamento, con almeno cinque o sei coltellate.

La vittima ha tentato di difendersi ma i fendenti l’hanno raggiunta in varie parti del corpo. Dopo il ragazzo avrebbe tentato di gettarne il cadavere tra i rifiuti, senza riuscirci. Il corpo, dunque, sarebbe rimasto nel carrello vicino al muro di cinta di un parco, poco distante dai cassonetti. La polizia ha acquisito le immagini delle telecamere della zona.

Un testimone: “Ha detto che nel sacco nero c’era pesce”

Un testimone ha riferito di aver visto il minore uscire dallo stabile con il carrello che grondava sangue. “Alle 14:15 io e la mia ragazza eravamo in un parco qua vicino – ha detto -. Quando siamo rincasati, c’era un carrello del supermercato fuori dal portone vuoto e ho pensato ‘va bene, qualcuno deve uscire con qualcosa’. Sono rimasto in casa fino alle 15:16, dopodiché sono uscito di nuovo e ho visto il ragazzo con il sacco e le scale erano piene di sangue. Ci ho parlato perché non riuscivo a passare e lui mi ha detto di scavalcare il sacco che bloccava l’uscita. Gli ho anche chiesto se avesse bisogno di un aiuto a trasportarlo e cosa ci fosse dentro, mi ha risposto ‘del pesce’. Così mi sono insospettito e ho chiamato la polizia”.

Anche la fidanzata di questo testimone, una ragazza di origine brasiliane in Italia per studio, ha confermato ciò che era successo. “Il mio compagno ha visto il sacco nero. Ha chiesto cosa era e se voleva una mano a trasportarlo, perché sembrava pesante. Il ragazzo ha detto che c’era del pesce – ha spiegato -. Ma il mio fidanzato si è subito allarmato e ha chiamato la polizia”.

La vittima e l’assassino non erano fidanzati ma si frequentavano

Quando gli agenti, una volta allertati, sono giunti sul posto, hanno trovato alcune macchie di sangue che dal portone del  palazzo conducevano fino a un cassonetto in via Stefano Borgia, una strada del popolare quartiere. I due protagonisti di questa triste storia non erano fidanzati, ma si frequentavano da qualche tempo. 

Il padre di Michelle Causo, disperato e tra le lacrime, in un breve intervento mandato in onda da Ore 14 su Rai 2, ha dichiarato: “Ce l’hanno ammazzata senza motivo, come un cane. Veniva questo amichetto, educato, a maniera, meglio degli italiani. Diceva che era innamorato penso, ma lei lo ha respinto perché ha il ragazzo dall’altra parte di Roma, che è disperato”. Il padre della vittima ha specificato: “Era un amico, mia moglie l’ha conosciuto, veniva spesso. Lei non era incinta, non stavano insieme. Ma dico io se una ragazzina ti respinge gli fai questo?”.

L’omicidio risalirebbe a diverse ore prima, ma non è escluso che la giovane possa anche essere morta da qualche giorno. Sarà l’autopsia a stabilirlo. Maria Michelle Causo frequentava il liceo psicopedagogico Vittorio Gassman, che si trova a breve distanza dal luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere.

Foto frame Studio Aperto