L’accordo raggiunto tra Rap e Comune di Palermo non soddisfa tutti. Come sempre, infatti, sono nate due correnti di pensiero contrapposte dopo l’intesa. C’è chi vede di buon occhio il matrimonio che durerà la bellezza di quindici anni e chi, sostanzialmente, pensa che l’accordo sia un’occasione persa per il capoluogo della Sicilia. Di questo avviso è, tra gli altri, Antonino Randazzo, consigliere del Movimento Cinque Stelle. Abbiamo raggiunto telefonicamente il politico chiedendo il suo punto di vista sulla vicenda.
“Per noi è un atto che non va a modificare alcunchè, l’unica novità riguarda la manutenzione delle strade. Ecco, questa è l’unica novità rispetto a questo atto. È stata tolta la manutenzione delle strade che sarà totalmente affidata a privati e speriamo, finalmente, che venga fatta. Per noi cambia ben poco: non sono stati fissati gli obiettivi per la raccolta differenziata e non sono stati strutturati determinati servizi che riguardano lo spazzamento“.
Come giudicate questo accordo?
“Noi ci siamo astenuti perché da un lato siamo favorevoli al fatto che il servizio pubblico venga gestito, appunto, in maniera pubblica: siamo fermamente convinti di questo come gruppo politico a livello nazionale. L’affidamento di 15 anni all’azienda pubblica è importante perché evita eventuali speculazioni e in questo modo si può programmare il futuro. Il contratto è negativo, secondo noi, perché non ha una visione rispetto alla differenziata e rispetto agli obiettivi da raggiungere. Avevamo presentato alcuni emandamenti che ci hanno bocciato. Alcuni erano “semplici e graziosi”, come ad esempio i centri di riuso da dare in carico alla Rap. Decisione bocciata senza motivazione. Avevamo richiesto d’introdurre, nelle aree della movida, i cestini differenziati: invece di mettere tutto insieme – i rifiuti vanno in discarica – si sarebbe potuta recuperare la plastica e molto altro. Questa possibilità è stata bocciata perché hanno detto che la Rap non è pronta a svolgere questo tipo di servizio. Ma non posso accettare una risposta del genere: parliamo di un contratto di quindici anni. Abbiamo presentato anche un emendamento che introduceva una penale per il mancato raggiungimento della raccolta differenziata: la crescita annua avrebbe dovuto essere di un 5% in più. Se oggi siamo al 10%, il prossimo anno si sarebbe dovuto raggiungere almeno il 16% per non incorrere nelle sanzioni. Era uno stimolo per la Rap. Questo emendamento aveva raggiunto il parere favorevole perché si poneva nell’ottica di dare obiettivi“.
“C’è rammarico per tutto questo – continua Randazzo -. Non è stato fatto un lavoro su un contratto che doveva avere una visione. Parliamo sempre di quindici anni. Abbiamo perso un’occasione per fare un contratto buono, che doveva essere soddisfacente, oltre che per la Rap, anche per la città. Si è guardato solo alla salvaguardia del livello occupazionale che, ci mancherebbe, è importante, Però, la città soffre: continua ad esserci accumulo di spazzatura e lo spazzamento è inesistente. Era un’occasione per dare un contributo a tutto questo. Il contratto prevede solo di allungare per altri quindici anni…”.