Rap, nuovi guai per Orlando: decaduto Maurizio Miliziano

L’incarico del dirigente è durato meno di un mese. A lui succederà Girolamo Caruso, già dirigente di Enel e del Ministero delle Infrastrutture.

Maurizio Miliziano, Rap

Non c’è pace per il CdA della Rap, la partecipata del Comune di Palermo che si occupa della gestione dei rifiuti in città. Maurizio Miliziano, nominato recentemente amministratore unico, è decaduto dall’incarico per inconferibilità, derivata dal fatto che lo stesso Miliziano risulta già AD di un’altra partecipata. Una nomina, quella del dirigente, che aveva soddisfatto sia i sindacati che il sindaco Orlando, dopo la caduta del vecchio CdA guidato da Giuseppe Norata. Oggi però arriva il colpo di scena, che cancella con un colpo di spugna quanto fatto fino ad oggi.

Il sindaco Leoluca Orlando ha però sorpreso nuovamente tutti, nominando il successore di Miliziano a stretto giro di posta. Si tratta dell’ingegnere Girolamo Caruso, pensionato dal mese di gennaio e precedentemente dirigente di Enel e del Ministero delle Infrastrutture. Ha operato anche come Direttore nei settori sviluppo ed Ingegneria di Società operanti nel settore delle energie rinnovabili. Ad annunciarlo è l’assessore Sergio Marino. “In queste ore – dice Marino – si sta provvedendo a definire le procedure propedeutiche alla nomina attraverso le dichiarazioni di rito che saranno presentate agli uffici mentre è già stata convocata per lunedì pomeriggio, a cura del Collegio dei Sindaci, l’Assemblea per la formalizzazione dell’incarico al nuovo Amministratore. A Miliziano – conclude l’assessore – esprimo un sentito ringraziamento dato che con spirito di servizio ha reso la sua disponibilità con assoluta celerità e con lo stesso spirito ha fatto un passo indietro”

LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO SULLA CADUTA DI MILIZIANO

A margine di quanto accaduto, sono arrivate le prime reazioni politiche, a cominciare dal consigliere di Italia Viva Dario Chinnici. “La decadenza dell’amministratore unico della Rap Maurizio Miliziano per inconferibilità dell’incarico dimostra ancora una volta che siamo in mano a dilettanti improvvisati. La Rap è una delle più grandi società di rifiuti del Sud Italia e merita una governance degna di questo nome. Il sindaco Orlando e la giunta, piuttosto che presenziare alla posa di vasi e panchine, si occupino della Rap e del servizio dei rifiuti“.

Se non fosse tragico, si rasenterebbe il ridicolo – continua Chinnici –. Come è possibile che nessuno, in quasi un mese, si sia accorto che Miliziano non poteva essere nominato amministratore unico di Rap? E adesso cosa ne sarà di un’azienda che si ritrova di colpo senza un amministratore? Siamo preoccupati per la società, per i lavoratori e per il servizio. Specie se l’unica soluzione prospettata dal sindaco è quella di aumentare la Rap di 9 milioni di euro scaricando sui palermitani, in piena pandemia, l’effetto dei propri fallimenti. Chiediamo inoltre che si faccia un controllo a tappeto su tutte le partecipate e in generale su tutti gli incarichi al Comune, per verificare eventuali ulteriori incompatibilità”.

SCARPINATO (FDI): “AMMINISTRAZIONE ALLA CIECA”

Sulla stessa linea il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Francesco Scarpinato, anch’esso critico nei confronti dell’Amministrazione Comunale targata Leoluca Orlando. “La vicenda dell’amministratore unico di Rap, Maurizio Miliziano, che non poteva neanche essere nominato perché già amministratore di un’altra partecipata, è emblematica di un’amministrazione comunale che va alla cieca. Il sindaco Orlando chiede di aumentare la Tari a fronte di un servizio non all’altezza e nel frattempo l’azienda si ritrova senza una guida con una nuova emergenza rifiuti alle porte. Ci sono tutti i presupposti per una nuova debacle, Orlando abbia un minimo di orgoglio e se ne vada“.

GELARDA (LEGA): “PIUTTOSTO CHE INVITARE MIGRANTI, ORLANDO LEGGA LE NORME”

Al coro di critiche di queste ore, si aggiunge anche il capogruppo della Lega Igor Gelarda, che non lesina critiche nei confronti del primo cittadino. “Ennesima brutta figura del sindaco Orlando e dei suoi sodali. Piuttosto che invitare i migranti a sbarcare a Palermo o chiedere il vergognoso aumento della tassa sui rifiuti ai palermitani, approfondisca bene le norme italiane. Le norme oltre ad essere rispettate, come ha appena dichiarato, devono anche essere conosciute. Se non è più in grado neanche di nominare un amministratore unico di una sua partecipata, cosa aspetta a dimettersi? Lo faccia per il bene suo e della città”.

CHINNICI E GIACONIA (AVANTI INSIEME): “DISPIACIUTI PER MILIZIANO”

“Avevamo accolto favorevolmente la nomina dell’Avvocato Maurizio Miliziano come Amministratore Unico della Rap soprattutto per la sua importante  esperienza e competenza nel settore gestione rifiuti, nonché per la conoscenza  dell’Azienda”.  Lo dichiarano Valentina Chinnici e Massimo Giaconia del gruppo Avanti Insieme. “Adesso, invece, con dispiacere, apprendiamo che lo stesso non potrà  proseguire nell’incarico conferitogli dal sindaco in quanto per legge  “inconferibile”, come segnalato dal capo di gabinetto Dott. Sergio Pollicita.  Peccato davvero, perché Miliziano aveva iniziato bene. Con la sua determinazione e sensibilità nei confronti dei tanti problemi legati alla gestione dei rifiuti in Città”.

“Aveva iniziato un percorso di condivisione e partecipazione mirato a riavvicinare la Rap ai Palermitani, operazione che col passare del tempo non poteva che sortire benefici per la Città e per la stessa Rap.  Adesso, però, l’Amministrazione Comunale, come ha fatto dopo la decadenza del Cda presieduto da Giuseppe Norata, in tempi brevi dovrà individuare una nuova figura per sostituire Miliziano.La Rap attraversa un momento complicato che allo stesso tempo la rende fragile: ha bisogno quindi da subito di una governance capace di condurla fuori dalla tempesta, soprattutto in vista dell’ imminente saturazione della sesta vasca e della  trattazione in Consiglio Comunale  del Pef Tari, il cui esito determinerà il futuro dell’Azienda stessa e il mantenimento della pubblicità dei servizi che la stessa eroga”.