Monte dei Paschi di Siena, una rapina con venti minuti di terrore: 25mila euro il bottino

Nella rapina alla banca di via Leonardo da Vinci, i banditi, in attesa dello sblocco dei sistemi di sicurezza hanno sequestrato clienti e dipendenti

furto

La rapina compiuta il pomeriggio del 23 marzo nell’agenzia del Monte dei Paschi di Siena di via Leonardo da Vinci ha fatto vivere venti minuti di terrore ai dipendenti della banca ed ai clienti presenti. Secondo quanto ricostruito, i quattro componenti della banda sono entrati in banca, hanno minacciato i presenti, e, per evitare che potessero lanciare l’allarme, si sono fatti consegnare i cellulari da tutti i presenti. Poi si sono diretti verso lo sportello Atm provvisto di un impianto di sicurezza a tempo, attendendo lo sblocco dei dispositivi dei cassetti in cui erano custoditi i soldi.

I banditi sono rimasti all’interno della banca venti minuti

I quattro banditi sono rimasti all’interno dei locali della banca circa 20 minuti, con grave rischio per l’incolumità di clienti e dipendenti sequestrati, ovviamente terrorizzati. Quando finalmete i cassetti del bancomat si sono sbloccati, hanno svuotato il vano contenitore “prelevando” 25mila euro. Dopo avere arraffato il bottino, hanno guadagnato l’uscita e si sono dati alla fuga a bordo di un’auto, risultata rubata, che è stata abbandonata non molto lontano dalla filiale della banca. Poi, per depistare le ricerche, i rapinatori forse hanno cambiato mezzo allontanandosi su un’altra macchina.

Forse nella rapina c’è stato l’aiuto di un basista

Le indagini sono condotte dai carabinieri che hanno ascoltato il racconto di dipendenti e clienti e acquisito le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza. In base alla prime valutazioni, a entrare in azione sarebbe stato un gruppo di professionisti che ha agito con molta freddezza, che avrebbero attuato un piano studiato con cura. Forse giovandosi delle preziose informazioni sui sistemi di sicurezza di qualche basista. Saranno le indagini a stabilirlo. Il sindacato dei bancari Fabi è allarmato, ed ha denunciato che questa è la sesta rapina del 2023 in Sicilia. Per questo ha auspicato, prima che accada qualcosa di grave, più investimenti in sicurezza, con una migliore organizzazione e interventi più efficaci di strategia antirapina con sistemi difensivi sofisticati. E soprattutto, secondo il sindacato, occorre ripristinare massicciamente la guardiania armata.