Rapina al pub “Shiagù” di Termini Imerese, cinque arresti: il VIDEO

Tre gli esecutori materiali del delitto, due i facenti funzione di “palo”: i Carabinieri hanno arrestato in tutto cinque giovani d’età compresa tra i 20 e i 22 anni

rapina

Alle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Termini Imerese, con il supporto dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori “Sicilia”, del Nucleo Cinofili di Palermo e delle Stazioni Carabinieri di Palermo Olivuzza, Lampedusa e Aeroporto Punta Raisi, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Termini Imerese su richiesta della locale Procura, nei confronti di cinque persone, accusate, a vario titolo, di rapina aggravata in concorso e detenzione abusiva di armi.

La rapina lo scorso 9 luglio

L’attività investigativa, a cura della Sezione Operativa del Reparto Territoriale, su coordinamento della Procura, è partita da una rapina commessa lo scorso 9 luglio, quando, all’alba, tre individui travisati ed armati di pistola si erano introdotti nel pub “Shiagù” di Termini Imerese, facendosi consegnare l’incasso della serata.

Mediante una minuziosa analisi dei filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza della zona, nonché dei tabulati telefonici, i militari sono riusciti ad identificare gli autori e a ricostruire sia le fasi preparative che quelle esecutive della rapina.

Giovanissimi in arresto

Fra gli indagati, tutti giovani di età compresa fra i 20 e i 22 anni, tre sarebbero stati gli esecutori materiali della rapina, mentre il ruolo degli altri due sarebbe stato quello di fare da “palo” e agevolare la fuga a bordo dell’auto in uso a uno di loro. Per tutti si è disposta la traduzione presso la Casa Circondariale “A. Burrafato” di Termini Imerese.

È obbligo rilevare che gli odierni indagati e destinatari della misura restrittiva, sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente. La loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo una eventuale emissione di sentenza passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

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