Rapita in fasce dalla baby sitter, ritrovata dopo 51 anni grazie al Dna

La sorella ha voluto inviare un messaggio alle famiglie che vivono esperienze simili: «Non mollate mai. Seguite ogni pista»

Una donna, rapita dalla babysitter quando ne aveva appena dodici mesi, ha ritrovato la sua famiglia dopo 51 anni. È l’incredibile storia di Melissa Highsmith iniziata in Texas, Fort Worth nel 1971, conclusasi con un lieto fine lo scorso weekend in South Carolina. La madre, Alta Apantenco, single, quando Melissa aveva meno di un anno aveva messo un annuncio sul giornale per cercare una babysitter che si potesse occupare di lei quando era al lavoro. Aveva risposto all’annuncio una donna, ma quando si era presentata all’appuntamento Alta non era in casa, e fu una sua coinquilina a consegnare la bambina alla sconosciuta, che da quel momento sparì con la piccola.

La scomparsa della bambina fu denunciata dalla famiglia, che in tutti questi anni non ha mai smesso di cercarla. Alta, nel frattempo, si è risposata e ha avuto altri figli. Proprio uno di questi ha aperto su Facebook una pagina per cercare la sorella mai conosciuta.

Trovata grazie ad un messaggio anonimo

Lo scorso settembre un messaggio anonimo ha rivelato che Melissa, ormai una donna, si trovava a Charleston, a oltre 2.000 chilometri dal luogo in cui era stata rapita. E grazie a un test del Dna e altri esami la famiglia ha concluso che si trattava proprio di lei. Sabato scorso, Melissa si è riunita con la madre e due dei suoi quattro fratelli. «Non riuscivo a smettere di piangere», ha detto la sorella Victoria, intervistata dal Guardian. Ed ha spiegato: «Mia madre ha fatto del suo meglio con le risorse limitate che aveva: non poteva rischiare di essere licenziata, quindi si è fidata della persona che ha detto che si sarebbe presa cura di sua figlia». Ed ha voluto lasciare un messaggio per chi vive esperienze simili alla sua: «Non mollate mai. Seguite ogni pista».

 

Fonte foto Yahoo