La Dia ha confiscato beni per un valore di circa 20 milioni di euro al re dei surgelati di Palermo Vetrano la sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo ed è divenuto definitivo dopo la conferma della corte d’appello. L’imprenditore palermitano Salvatore Vetrano, 51enne, è accusato di essere vicino al mafioso Gianfranco Puccio e a Giuseppe Salvatore Riina, figlio del capo mafia Totò Riina.
Dalle indagini è emerso che la scalata imprenditoriale del re dei surgelati palermitano è stata possibile grazie soprattutto all’appoggio ed al sostegno di Cosa Nostra. Il tutto in cambio di una quota da versare periodicamente o dell’eventuale disponibilità ad assumere personale su indicazioni dei boss
Vetrano è riuscito negli anni un ingente patrimonio immobiliare e aziendale, grazie anche a delle risorse erogate dal Fondo Europeo per la Pesca in Sicilia. La confisca era avvenuta nel 2013, ma è diventata definitiva con l’acquisizione da parte dello Stato. I beni sequestrati sono 5 società di capitali, attive nel settore della commercializzazione di prodotti ittici; 13 immobili tra appartamenti, magazzini e terreni a Palermo, Carini, Trabia, Marsala e Sciacca; 2 imbarcazioni, un’auto, libretti nominativi, conti correnti bancari, depositi a risparmio, investimenti assicurativi e rapporti finanziari.