In Italia ieri record assoluto di contagi,  e possibile lockdown a Natale o anche prima

Per l’infettivologo Andrea Crisanti tornare a chiudere tutto è nell’ordine delle cose mentre il premier Conte preferisce non fare previsioni

Nella prima fase di coronavirus il picco dei contagi era stato registrato il  21 marzo, quando si erano avuti 6.557 casi in 24 ore. I numeri di ieri dicono che in un solo giorno i casi positivi sono aumentati di 7.332 ed è record assoluto per quanto riguarda l’Italia. Una cifra simile non era mai stata raggiunta dall’inizio dell’epidemia. Comunque ci sono dei distinguo da fare, perché dal cioè dal 19 al 29 marzo, cioè nel periodo peggiore dell’epidemia, quando  per otto volte venne stato superato  il picco dei 5.000 casi, la situazione generale era molto diversa. A partire dal numero dei tamponi: allora erano 26.336 contro i 152.196 di oggi, ed inoltre c’è l’enorme differenza del numero dei casi asintomatici, oggi rilevati grazie allo screening. Ma, nonostante l’indice del rapporto fra casi positivi e tamponi sia in leggera flessione, la situazione che si sta sviluppando preoccupa molti esperti, al punto che non escluderebbero un Natale 2020 in pieno lockdown.

LOCKDOWN A NATALE

A parlare dell’eventualità di una chiusura nel periodo di  Natale è stato l’infettivologo Andrea Crisanti, dell’Università di Padova: «Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose: si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo». Secondo Crisanti, «più che misure sui comportamenti occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non vorrei trovarmi a discutere sui 10-12mila casi al giorno». Ancora più pessimista Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, in un suo intervento intervenuto su Rai Radio2 nella trasmissione “Non è un Paese per giovani”. «Il rischio di un secondo lockdown prima di Natale c’è ─ ha detto ─. Ma se prendiamo provvedimenti credo che potremmo convivere con la presenza del virus. E’ necessario scovare più positivi possibile, soprattutto gli asintomatici; più li controlliamo e meno contagiano. Inoltre occorre fare tesoro del galateo che abbiamo usato nel primo lockdown per scongiurare il secondo».

LA POSIZIONE DI CONTE

Il premier Conte, nel commentare l’aumento dei contagi in Italia ha detto: «Continua questa curva che sta lentamente ma progressivamente crescendo, ed è la ragione per cui abbiamo adottato misure più restrittive. Non ci ha fatto affatto piacere ma dobbiamo adesso rispettarle». Ed in riferimento all’eventualità di un lockdown a Natale, il presidente del Consiglio ha detto: «Io non faccio previsioni per Natale, io faccio previsioni in questo momento delle misure più adeguate idonee e sostenibili per prevenire un lockdown ma è chiaro che molto dipenderà dal comportamento» dei cittadini. Smettiamola di far polemiche, discorsi astratti, dibattiti, qui bisogna essere concreti».

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