Recovery Plan, Filca Cisl: “Proposte bocciate, necessario un confronto”

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Il Ponte sullo Stretto di Messina divide la politica

Le proposte che la Regione aveva presentato sono state bocciate: dall’alta velocità ferroviaria, al “collegamento fra le due sponde dello Stretto”, fino all’aeroporto di Palermo. Un vero e proprio caso sulle grandi opere per l’Isola che erano stato proposte e che non verranno realizzate.

“È certamente preoccupante che gran parte delle proposte per il rilancio delle opere infrastrutturali in Sicilia, contemplate nel piano regionale da inserire nel Recovery Plan, pare siano state in gran parte bocciate”. Dice il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D’Anca.

“MUSUMECI SI ATTIVI PER CONFRONTO STRATEGICO CON GOVERNO NAZIONALE”

“Sicuramente avremmo avuto un risultato diverso se il governo regionale avesse avviato una concertazione con le parti sociali. Che invece ha preferito bypassare, prima di elaborare il piano. Alla luce di questa bocciatura, ci auguriamo che il presidente Musumeci si attivi immediatamente per avviare un confronto proficuo con il governo nazionale. Il tutto per definire una strategia di intervento per rilanciare le opere da realizzare, a partire da quelle immediatamente cantierabili. È il momento della responsabilità e quindi anche il governo nazionale faccia la sua parte e si adoperi a trovare una posizione unitaria. I quali, in questo momento di grave emergenza economica possono certamente rappresentare una boccata d’ossigeno per tutto il mondo del lavoro.

La Filca -conclude D’Anca- si impegnerà per elaborare un piano di proposte strategiche per rilanciare le infrastrutture in Sicilia. Il quale porrà all’attenzione della Cisl regionale per discuterle e condividerle, in vista anche del confronto dei sindacati con il presidente del Consiglio, Conte, con la speranza che il prossimo anno i siciliani possano finalmente assistere alla realizzazione di opere che per molto tempo hanno rappresentato sogni chiusi in un cassetto. E soprattutto auspichiamo che sia un anno proficuo sotto il profilo occupazionale per i tanti lavoratori edili che aspettano ormai da troppo tempo una prospettiva di inserimento nel mercato del lavoro”.