Sicilia Recovery Plan: nè ponte sullo stretto nè treni ad alta velocità

Tensioni sul Recovery Plan nel consiglio dei Ministri. Dalla bozza emergono tante mancanze, compresa quella per il settore turistico, volano economico principale dell’Isola.

MUSUMECI

Una cura del ferro con il freno a mano tirato. Chi si attendeva rivoluzioni dal Recovery Plan, nell’ottica di un significativo ammodernamento delle infrastrutture e dei trasporti in Sicilia rimane deluso. In merito è tensioni nel consiglio dei Ministri. Dalla bozza emergono tante mancanze, compresa un’adeguata attenzione per il settore turistico, volano economico principale dell’Isola. Dunque, niente lavori d’avvio per il ponte sullo stretto tantomeno ferrovie nella zona sud-est della Sicilia. Nessun collegamento interno fra statali e autostrade. Più che alta velocità, nella tratta Palermo-Messina-Catania si parla di velocizzazione. In buona sostanza non si vedranno correre i treni a 300 Km/h così come avviene da Napoli in sù.

AMMODERNAMENTI FERROVIE GELA CATANIA

Finanziamenti per ammodernamento ferrovie della linea Gela-Catania via Caltagirone. Lo stesso per collegamento aeroporto Trapani – Birgi, collegamento Porto Empedocle Agrigento Valle dei Templi. Potenziamento linea ferrata dei parte del capoluogo siciliano compresa la stazione Notarbartolo. Lavori di potenziamento anche per le stazioni di Marsala e Acireale.

FERROVIE SICILIANE SENZA ELETTRIFICAZIONE

Non si menziona invece la necessaria elettrificazione della linea ferroviaria siciliana, dotata solo per il 16%. Previsti treni all’idrogeno sulla circumetnea. Potenziamento porto Catanie e diga foranea. No finanziamenti hub nè ad Augusta nè a Marsala. Niente piattaforma cargo export prodotti agroalimentare. Trascurati i settori del turismo e della digitalizzazione.