Reddito di cittadinanza, la protesta dei percettori: “Si rischia la rivolta civile”
Stamani il corteo che dal teatro Massimo è arrivato fino alla sede del Comune in piazza Pretoria
Sono scesi nuovamente in campo stamani, con un agguerrito corteo, i volontari dell’associazione “Basta Volerlo”, che continuano a chiedere a gran voce l’attivazione dei PUC a Palermo. Si tratta dei cosiddetti Progetti Utili alla Collettività, già altrove attivati, che prevedono che i beneficiari del rdc siano al lavoro nel comune di residenza per un minimo di 8 ore settimanali, che possono arrivare fino a 16.
Un modo per rendersi utili alla collettività, per lavorare dato il sussidio ricevuto. Stavolta, però, alla protesta si aggiunge un nuovo motivo. Nel corso del corteo, che dal teatro Massimo è arrivato fino alla sede del Comune in piazza Pretoria, i percettori del reddito di cittadinanza hanno ribattuto infatti alle posizioni espresse dal centrodestra, in particolare da Giorgia Meloni, in merito al sussidio.
“I percettori del reddito di cittadinanza chiedono che il sussidio non sia toccato e la garanzia di un lavoro. O reddito o lavoro“, spiega a Palermo Live il vicepresidente dell’associazione, Toni Guarino. “I percettori di reddito di cittadinanza comunicano al Comune che questa è una delle tante manifestazioni. Se verrà toccato il reddito, ci sarà una rivolta civile“, sottolinea.
“I percettori palermitani garantiscono che nel momento in cui il reddito di cittadinanza sarà toccato, si ribelleranno – conclude -. Chiedono la garanzia di posto di lavoro immediato, insieme all’attivazione dei PUC, o che il reddito sia lasciato così com’è”.
Associazione “Basta Volerlo” in piazza per l’attivazione dei Puc