Si intitola “Regine Inside. Autodeterminarsi al tempo della rivoluzione green” ed è l’opera edita da Publiversum di Ferrara che segna l’esordio letterario di Natalia Re.
Pensieri e considerazioni che hanno preso forma durante i lunghi mesi dell’emergenza sanitaria, e che fotografano gli stati d’animo di una donna combattiva e coraggiosa, dalle umanissime fragilità trasformate, però, in punti di forza e di luce.
Un percorso attraverso gli alti e bassi della vita, nella piena consapevolezza delle potenzialità femminili, perchè “una donna è sensuale anche con le scarpe da ginnastica” .
E perchè “la forza del cervello attrae più di una scollatura”.
“Il titolo mi rappresenta molto – osserva Natalia Re, originaria della provincia di Agrigento e naturalizzata palermitana – e c’è molto di me già nella scelta dei colori della copertina”.
Il fucsia, non a caso, è il colore dell’ottimismo e della femminilità ed è la nota cromatica preponderante, attraversata da consistenti pennellate di blu e tocchi di giallo e bianco.
L’ elemento caratterizzante è l’autodeterminazione, vero collante della pluralità di ruoli rivestiti dall’autrice nella quotidianità: madre, moglie e imprenditrice in primis.
Una trasversalità di compiti e impegni che si traducono in sfide legate dal filo rosso di un equilibrio difficile da trovare e soprattutto mantenere.
Tutto si complica quando sopraggiungono stravolgimenti imprevedibili, come la pandemia che ha “costretto” a rivisitare la lista delle priorità e delle cose essenziali.
In tal senso, il Covid 19 si è rivelato per l’autrice un momento cruciale dal punto di vista relazionale.
“Ho eliminato i rapporti superflui – spiega – ovvero quelli fondati sull’ipocrisia, e ho imparato a dare spazio solo a quelli autentici e genuini”.
“Se c’è una cosa che il lockdown mi ha insegnato – riflette – è non arrendersi alla complessità degli eventi”.
Adattamento, dunque, è la parola chiave per affrontare al meglio i disagi e tradurli in opportunità di crescita autentica.
Il libro racconta anche un altro aspetto della personalità dell’autrice.
Una donna che mette a disposizione le proprie energie a beneficio del territorio e della collettività, con la stessa generosità e lo stesso approccio dinamico che connotano la vita familiare e quella professionale.
L’impegno nel Lions Club di Carini e le esperienze nel campo del volontariato e della politica restituiscono un essere umano capace di sintonizzarsi con i bisogni degli altri e di tesorizzare le esperienze, le riflessioni e le indicazioni della comunità.
A impreziosire ulteriormente la pubblicazione, ci sono le riflessioni di uno dei massimi dirigenti pubblici e d’azienda del panorama nazionale, con un intenso passato da attivista ecologista.
Si tratta di Chicco Testa, autore della bellissima prefazione che sintetizza alla perfezione i tratti salienti del “viaggio spirituale” compiuto dall’autrice, paragonandolo efficacemente a una seduta di autoanalisi in cui la parola assume una funzione salvifica.
La scrittura, infatti, serve a dare forma a un articolato groviglio di sentimenti tumultuosi e potenti: quelli che Natalia non cela affatto, ma che rappresentano, al contrario, la manifestazione più concreta della dimensione di “guerriera felice” – per sua stessa definizione – nella quale si riconosce.
La prefazione ha un ulteriore merito.
Quello di raccontare, dall’angolo visuale di un uomo, un vissuto femminile nel quale molte lettrici potranno riconoscersi, tra contraddizioni, cedimenti, sensi di colpa, etica del dovere e un’ irrefrenabile voglia di fare che si traduce in operosità concreta e generoso servizio reso alla comunità.
Un(auto) ritratto di donna contemporanea, quello realizzato dall’autrice raccontando se stessa, che svetta per sincerità, empatia e capacità di leggere la realtà da una prospettiva niente affatto scontata o comoda.