Cateno De Luca ha presentato a Palermo, in conferenza stampa, la lista “De Luca sindaco di Sicilia”. I nomi a sostegno del candidato alla presidenza della Regione sono quelli dell’ex iena Ismaele La Vardera, l’ex consigliere comunale della Lega Igor Gelarda, il presidente del consiglio comunale di Corleone Pio Siragusa, i sindaci di Cerda, Salvatore Geraci, e di Camporeale, Luigi Cino. C’è anche Salvatore Sanfilippo, ex sindaco di Santa Flavia, e Piera Chiarenza, già assessore e consigliere comunale di Balestrate.
E poi gli imprenditori Tommaso Gargano e Gianluca Calì, l’odontoiatra Michele Gangi, l’impiegato del Genio Civile di Palermo Filippo Romano; Salvina Profita, psicologa e psicoterapeuta, Antonella Panzeca, dirigente dipartimento autonomie locali, Francesca Coco, insegnante e Thiyagarajah Ramani, vice presidente consulta delle culture al comune di Palermo.
“I sindaci sono la categoria più vessata – ha dichiarato De Luca -. Ma sono donne e uomini liberi, che porteranno avanti questa crociata di liberazione della Sicilia”.
“La prossima settimana presenteremo anche le candidature di “Sicilia Vera” – ha poi annunciato – e la settimana successiva di “Orgoglio Siculo”. Sono i tre pilastri su cui si basa la nostra strategia. Oggi stiamo depositando nove simboli, perché il progetto originario era quello di tre liste forti e sei di testimonianza. Probabilmente riusciremo a fare tre liste forti e tre/quattro di testimonianza, perché comunque daremo spazio a coloro che hanno dato la loro disponibilità a contribuire al progetto”.
De Luca, come già dichiarato in precedenza, sente di essere “più vicino alla meta”. “Siamo riusciti a reggere all’impatto organizzativo di ogni scadenza, sia a livello nazionale, con il progetto De Luca sindaco d’Italia, sia a livello regionale con il progetto De Luca sindaco di Sicilia”.
Non mancano le frecciatine alle altre forze politiche in campo. “La notte scorsa hanno bruciato l’ennesima candidatura di Barbara Cittadini – ha detto De Luca – I siciliani sono stupiti da cosa accade. E i colpi di scena non finiranno. Tutto questo porterà al ritorno di Nello Musumeci, andranno in ginocchio a chiedergli di salvarli da questo massacro”.
Ce n’è anche per il centrosinistra. “C’è il rischio concreto che Caterina Chinnici trovi l’alibi per ritirarsi”.