Regione, Confsal-Crab: “Molti di noi svolgono mansioni in nero”

La nota del sindacato che tutela i dipendenti delle categorie A e B del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana

Confsal-Crab

“Ringraziamo ufficialmente il Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro, il dott. Gaetano Sciacca, per le affermazioni fatte nel video postato sul suo profilo Facebook riguardo le categorie A e B che questo sindacato rappresenta con notevole difficoltà viste le reticenze politiche e anche sindacali. Finalmente un dirigente generale che riconosce il lavoro fatto da queste due categorie, le quali da più di un ventennio, hanno svolto e ancor oggi svolgono mansioni superiori senza alcun riconoscimento giuridico ed economico”. Lo affermano in una nota il Confsal-Crab, il sindacato che tutela i dipendenti delle categorie A e B del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana.

Gaetano Sciacca
Il dottor Gaetano Sciacca

L’attacco al governo regionale

“Invitiamo pertanto tutti i dirigenti generali degli altri dipartimenti a seguire l’esempio del dott. Sciacca” prosegue la nota. Poi l’attacco al governo regionale. “Buona parte dei dipendenti regionali del comparto non dirigenziale svolge mansioni superiori in nero e senza ordini di servizio per iscritto. Detto personale, pur avendo titoli ed esperienza maturata sul campo, è stato stabilizzato con qualifiche basse (A e B) percependo poco più del Reddito di cittadinanza. Dopo più di vent’anni, anche a causa dei pensionamenti, gli unici depositari del ricambio generazionale negli uffici regionali sono loro; dunque la riqualificazione, tramite progressioni verticali in base al titolo e alle esperienze maturate, è oramai una necessità anche dell’Amministrazione e non solo un nostro disagio”.

“Vorremmo, dunque – conclude il Confsal-Crab – che i Dirigenti Generali portassero avanti questa battaglia per dare il giusto riconoscimento a coloro che hanno fatto raggiungere i loro obiettivi prefissati dall’amministrazione stessa. Ribadiamo che nel P.T.F.P. 2020-2022 quest’ultimi hanno relazionato il loro fabbisogno, dipartimento per dipartimento, evidenziando la carenza di 3159 funzionari, 1930 istruttori, 766 collaboratori e 418 operatori; confermando, di fatto, l’utilizzo di questo personale da parte dell’Amministrazione in mansioni superiori con il rischio sempre più elevato di incorrere in ricorsi come già è successo e come probabilmente, se non si risolverà la problematica, succederà in futuro. Siamo fiduciosi nell’aiuto che tutti i Dirigenti Generali vorranno darci sollecitando i loro interlocutori politici e governativi”.