Quando a parlare sono i numeri si è sempre vicini alla verità. Grande confusione si è ingenerata negli ultimi tempi sulla percezione degli ammortizzatori sociali predisposti in via straordinaria dal Governo per l’emergenza covid 19.
ECCO I DATI DI CIÓ CHE È STATO PRODOTTO FINO AD ORA
La nostra redazione ha cercato di ragionare proprio sui dati fin qui disponibili ed ha raggiunto il segretario confederale della CISAL Gianluca Colombino. L’istituto di previdenza ha definito, secondo i dati forniti dal funzionario, allo scorso 27 aprile, 17083 domande di cassa integrazione ordinaria su un totale di 19293 richieste, erogando la prestazione a 27899 lavoratori. Sono stati inoltre erogati 276811 bonus da 600 euro per i lavoratori autonomi e le partite IVA di cui 47765 nella provincia di Palermo. Colombino ci ha tenuto a rivolgere ai dipendenti dell’INPS il suo ringraziamento: “I colleghi stanno lavorando in smart working e stanno affrontando mille difficoltà ma hanno già definito il 75% delle istanze pervenute. A loro va il mio plauso anche in considerazione del fatto che spesso sono costretti ad operare in orari insoliti e senza la possibilità di potere effettuare il normale straordinario che svolgono in ufficio. Inoltre hanno subito in questo momento anche il danno di non potere usufruire del buono pasto che costituisce una parte della retribuzione”.
4000 DECRETI SU 39000.
Rispetto alla cassa integrazione in deroga i dati fanno invece emergere una realtà ben diversa. Il segretario della CISAL ci ha informati che al 3 maggio alle ore 20 la Regione Siciliana, amministrazione deputata alla trasmissione dei decreti per questa prestazione, ha trasmesso all’INPS 4022 provvedimenti e ne sono stati autorizzati 3778; per i restanti 224 si sta effettuando una verifica a causa di dati errati o mancanti. A beneficiare di questa prestazione sono stati 9666 lavoratori. Complessivamente le domande pervenute sono circa 39000 per una platea di circa 140000 lavoratori.
SI CORRE AI RIPARI
La Regione Sicilia ha aperto il portale al quale le aziende interessate possono inviare le domande di CIG in deroga soltanto il 7 aprile, cioè diciotto giorni dopo la pubblicazione del DPCM di marzo e i primi decreti sono stati emessi soltanto il 23 aprile. È chiaro che di fronte a questa situazione deficitaria l’amministrazione regionale stia correndo ai ripari. Doveroso è infatti dare risposta a quei circa 130000 lavoratori privi di lavoro da oltre due mesi che stanno aspettando il sussidio per potere provvedere al sostentamento delle proprie famiglie. Come lo si stia facendo ci lascia però perplessi.
RICHIESTA INTEMPESTIVA
È notizia di queste ore che si stia attivando una task force per ottemperare a questo adempimento. I sindacati dei lavoratori regionali hanno chiesto una contropartita in cambio dello sforzo che dovranno effettuare quantificato in 10 euro per ogni pratica lavorata. È certamente nel diritto di qualsiasi organizzazione sindacale richiedere anche la luna in una trattativa, ma ciò che all’opinione pubblica appare quantomeno intempestivo è proprio il momento nel quale tale richiesta sia effettuata e soprattutto che esista una bozza di accordo già firmata dal Dirigente Regionale. Quello che inoltre ci chiediamo è se sia possibile instaurare il principio del “lavoro a cottimo” nel pubblico impiego, quando questo non è delegato all’esterno ma a funzionari della stessa amministrazione pubblica. Ci domandiamo altresì se un braccio di ferro tra datore di lavoro e lavoratori possa danneggiare, in termini anche di tempo, chi legittimamente aspetta una prestazione, e se tali richieste non ledano i principi di efficienza, efficacia e soprattutto economicità che già dal 1990, con la Legge 241, regolano i rapporti tra pubbliche amministrazioni e cittadini.
ATTIVATO ISPETTORATO PER CHIARIRE LA VICENDA
A tale riguardo la Ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Daidone si è detta attonita nell’apprendere della richiesta di ulteriori bonus retributivi da parte dei sindacati dei dipendenti della Regione Siciliana per lo sblocco delle pratiche sulla cassa integrazione in deroga. La Ministra ha dichiarato inoltre di avere attivato l’Ispettorato del Dipartimento Funzione Pubblica per avere chiarimenti in merito alla vicenda.