Regolamento condominiale: devi munirti di questo documento o vedrai l’inferno | La stangata è di 800€

Regolamento condominiale - fonte pexels - palermolive.it

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La convivenza all’interno di un condominio è regolata da un documento essenziale e obbligatorio, se non c’è si rischia grosso

Il regolamento condominiale è un insieme di norme che disciplina l’uso delle parti comuni di un edificio, i diritti e i doveri dei condomini, nonché le modalità di gestione e amministrazione del condominio. L’art. 1138 del Codice Civile stabilisce che nei condomini con più di dieci unità è obbligatorio dotarsi di questo documento scritto, che integra e specifica le disposizioni generali previste dalla legge.

Non sempre la convivenza condominiale procede senza intoppi. Può accadere che uno o più condomini violino le regole per negligenza, distrazione o, in alcuni casi, per vera e propria inciviltà. In questi casi, è fondamentale sapere quali sono le conseguenze previste dal regolamento stesso e dalla legge, poiché il suo scopo principale è garantire una convivenza serena ed evitare conflitti che potrebbero sfociare in dispute giudiziarie.

Il primo passo per gestire una violazione del regolamento condominiale è la segnalazione all’amministratore, il quale può intervenire con un richiamo verbale o scritto. Se questo intervento informale non è sufficiente, l’amministratore può inviare una diffida formale tramite PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno, intimando al condomino trasgressore di cessare immediatamente il comportamento scorretto.

Quando i richiami e le diffide non bastano, il regolamento condominiale può prevedere l’applicazione di sanzioni pecuniarie. L’art. 70 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile stabilisce che, per le infrazioni al regolamento, può essere prevista una multa fino a 200 euro, che può salire a 800 euro in caso di recidiva. L’importo raccolto dalle sanzioni viene destinato al fondo comune del condominio, utilizzato per coprire spese di manutenzione ordinaria.

Il ruolo dell’assemblea condominiale nella gestione delle sanzioni

Le sanzioni non vengono applicate automaticamente dall’amministratore, ma devono essere deliberate dall’assemblea condominiale con le maggioranze previste dall’art. 1136 del Codice Civile. L’assemblea può stabilire sia l’ammontare delle multe sia le modalità con cui verranno applicate, in base alla gravità delle infrazioni e alla frequenza con cui si verificano.

Se le sanzioni pecuniarie non sono sufficienti a far cessare le violazioni, il condominio o i singoli condomini possono rivolgersi al Giudice di Pace, che può ordinare al trasgressore di interrompere il comportamento illecito e, in caso di danni materiali o morali, disporre un risarcimento per le persone lese. Nei casi più gravi, come modifiche abusive alla struttura dell’edificio, il condominio può intraprendere un’azione legale presso il tribunale competente per far valere i propri diritti.

Regolamento condominiale - fonte pexels - palermolive.it
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Profili penali e denunce alle autorità

Se la condotta del condomino trasgressore configura un reato, è possibile sporgere denuncia alle autorità competenti, come la Polizia Municipale, i Carabinieri o la Procura della Repubblica. Ad esempio, il disturbo della quiete pubblica, causato da musica ad alto volume o lavori in orari vietati, può comportare conseguenze penali, con sanzioni più severe rispetto a quelle previste dal regolamento condominiale.

Tra le infrazioni più frequenti nei condomini rientrano i rumori molesti, il mancato pagamento delle spese condominiali, l’uso improprio delle aree comuni (come feste non autorizzate o parcheggi non consentiti), il danneggiamento di strutture condivise e l’abbandono di rifiuti in spazi comuni. Queste violazioni possono generare conflitti e, se non gestite correttamente, portare a lunghe controversie legali. Per questo motivo, rispettare il regolamento condominiale è essenziale per garantire una convivenza civile e armoniosa tra i residenti.