“Era un periodo in cui tutti i bambini dovevano andare a letto presto, ma quando in televisione appariva Renzo Arbore, i miei genitori mi lasciavano sveglio per vedere la trasmissione con loro. Ecco che per me quel momento era un atto di ribellione e divertimento, contemporaneamente”.
Attraverso i ricordi, a Vassily Sortino piace raccontare di come ha conosciuto questo gran signore dell’intrattenimento italiano.
Nelle pagine di “Renzo Arbore e la rivoluzione gentile” trapelano passione e competenza, si mischiano la venerazione del fan e la critica del giornalista: un connubio che rende questo volume unico nel suo genere e altamente fruibile sia da chi Arbore non lo ha mai conosciuto che per quelli che con la sua arte sono cresciuti, si sono formati e si sono, soprattutto, divertiti.
La denominazione ‘Rivoluzione gentile’ è un prestito delle parole di Papa Giovanni XXIII, quando spiega che le grandi rivoluzioni non sono fatte con l’odio e la violenza, ma sono quelle fatte con la gentilezza e il sorriso. Lo stesso sorriso e calore che ci dà Renzo Arbore quando pensiamo a lui perché come ci fa notare il giornalista Vassily Sortino “ogni volta che tutti noi pensiamo a questo artista così eclettico, appare automaticamente un sorriso“.
In questo periodo così buio per l’Italia, questo libro ha un valore aggiunto, il quale ci ricorda il tesoro dei sorrisi istintivi, della gioia che appare all’improvviso.
Arricchiscono il testo le interviste inedite a personaggi del mondo dell’intrattenimento come Nino Frassica, Gianni Boncompagni, Linus, Luciano De Crescenzo, Walter Veltroni, Stefano Bartezzaghi, Mario Luzzato Fegiz, e tanti altri. Fiorello e Pippo Baudo sono invece rispettivamente l’erede e l’anti-Arbore, “perché o due Arbore o due Pippo Baudo, erano troppi in ogni caso” dice scherzosamente Sortino.
Queste sono state tutte persone che senza rendersene conto o meno, come protagonisti di una trama, quella della storia arboriana, sono diventati “complici” della sua rivoluzione.
Vassily Sortino ci parla anche di un’altra aspirazione, andando oltre alle pagine di questa biografia così scientificamente scritta: “Mi piacerebbe far conoscere anche all’estero questa rivoluzione ed iniziare a girare una fiction“.
“Quello che mi sta più a cuore dell’essere artista di Arbore – racconta Sortino – è l’improvvisazione. La sua rivoluzione è stata anche questa, andare fuori dai limiti del foglio ed essere liberi nella propria creatività”.
Renzo Arbore, ormai da 18 anni amico di Vassily Sortino, si dice “contento di essere protagonista, da vivo, di un libro che racconta storie della sua esistenza che neanche ricordava di avere vissuto. Da oggi elevo Vassily Sortino a mio agiografo – ha commentato Arbore dopo aver letto il libro – perché ha dimostrato che io da grande volevo fare l’artista e che da grandissimo voglio fare l’artista. Possibilmente, senza fare il pirla“.