“RestART” prende il via. Palermo riparte dai siti culturali
Dal 22 luglio al 10 settembre, venerdì e sabato dalle 19:00 alle 24:00, sarà possibile visitare siti artistici e monumentali
“RestART” giunge alla terza edizione e si ripropone ai visitatori nell’accezione di nuova offerta turistica cittadina.
Questo il tratto saliente del festival di ultima generazione, in programma a Palermo dal 22 luglio al 10 settembre prossimo.
La manifestazione si chiuderà l’11 settembre a Palazzo Branciforte con l’inaugurazione del monumento che la Fondazione Sicilia ha commissionato per ricordare Sebastiano Tusa.
Musei, oratori, orti universitari, teatri, chiese arabo -normanne, palazzi, carceri seicentesche, torri e oratori serpottiani aprono le porte in notturna con concerti, teatralizzazioni, incontri e visite esclusive.
Parola d’ordine: ripartire.
Dal territorio e dal patrimonio, dopo due anni di limitazioni.
Palermo, tornata colma di presenze, italiane e straniere, offre il proprio patrimonio monumentale mettendolo in rete.
E riappropriandosi di quella vocazione culturale che nessun evento nefasto e imprevisto può cancellare.
LA PRESENTAZIONE A PALAZZO MIRTO
Lo scorso 20 luglio, nell’atrio di Palazzo Mirto, si è tenuta la conferenza per illustrare i contenuti e i particolari della terza edizione.
L’incontro ha visto la presenza, tra gli altri, di Alberto Samonà e Franco Fazio, rispettivamente assessore regionale e direttore generale del Dipartimento dell’assessorato dei Beni culturali e identità siciliana.
Insieme a loro, il presidente dell’associazione “Amici dei Musei Siciliani” Bernardo Tortorici di Raffadali, curatore dell’intera manifestazione e ideatore del festival.
“RestART” nasce e si sviluppa dall’esito della collaborazione tra “Amici dei Musei Siciliani” – che negli anni ha organizzato manifestazioni come “Kals’Art”, “Notte dei Musei”, “Itinerari serpottiani” e “Le Vie dei Tesori”- e Digitrend, azienda specializzata in digital transformation che ha sviluppato una piattaforma smart di prenotazione, ticketing ed audio guide.
Presente all’incontro, anche Paolo Inglese, direttore del Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Palermo.
VISITE SERALI PER RISCOPRIRE I TESORI DI PALERMO
Per tutto il corso del festival, sarà possibile immergersi nella bellezza di siti artistici e monumentali senza eguali al mondo, che apriranno straordinariamente in notturna.
Precisamente, il venerdì e il sabato, con prenotazione online su www.restartpalermo.it – dove è possibile visualizzare il programma completo, eventi speciali inclusi – scegliendo precisi slot orari, tra le 19:00 e le 24:00.
Di particolare interesse, la riapertura di quattro oratori serpottiani: Santa Cita, Santissimo Rosario in San Domenico, San Lorenzo e San Mercurio.
Si scopriranno in notturna le tele di Palazzo Abatellis, gli stucchi dell’Oratorio dei Bianchi, gli arredi di Palazzo Mirto, ma anche la meravigliosa scaffalatura lignea di Palazzo Branciforte.
Si entrerà fino a mezzanotte nei palchi del Teatro Massimo e nei siti arabo normanni.
Nella lista dei siti ci sono anche San Giovanni degli Eremiti, con il magnifico Chiostro splendidamente illuminato e La Cuba, il sollazzo dei sovrani normanni.
In occasione di “RestART”, inoltre, riapriranno l’eclettica e conturbante Palazzina Cinese e le inquietanti carceri dei Penitenziati con i graffiti che raccontano l’orrore dell’inquisizione.
Senza dimenticare il Palazzo Chiaramonte – Steri che ospita, con un nuovo allestimento, “La Vucciria” di Renato Guttuso.
E ancora, il Museo Salinas, dove si possono ammirare le meravigliose metope di Selinunte e il Museo di Palazzo Riso, ricco contenitore di arte contemporanea e tanto altro.
IL COINVOLGIMENTO DI CONFCOMMERCIO
Palermo, dunque, riparte dai suoi tesori più autentici.
Ovvero, da quell’enorme patrimonio di siti culturali, musei e palazzi che consentono di leggere la città attraverso periodi, dominazioni e strati diversi, vera ricchezza di una città multiculturale.
Il lockdown ha provocato la chiusura di tutto il patrimonio monumentale, l’azzeramento delle attività delle associazioni culturali, dello spettacolo e degli artisti.
Oltre allo stop di tutte le realtà commerciali : ristoranti, bar, alberghi, B&B, negozi vari collegati, il mondo delle guide turistiche.
Da qui, la necessità di proporre un progetto che vede il coinvolgimento di Confcommercio come partner strutturale dell’iniziativa.
L’obiettivo è creare, attraverso l’adesione di tutti gli attori , le basi per una nuova e reale ripartenza, mirata al turismo e alle attività ad esso collegate.
UNA FESTA DEI BENI CULTURALI LIBERATI
Dopo due edizioni sofferte, sottomesse alle necessarie limitazioni, la terza edizione di “RestArt” si presenta, finalmente, priva di restrizioni.
Ma soprattutto piena di contenuti ed eventi speciali, incontri, concerti e teatralizzazioni.
“Una festa dei beni culturali liberati”, la definisce il suo ideatore Bernardo Tortorici di Raffadali, presidente dell’associazione “Amici dei Musei Siciliani”.
“Sarà anche una festa degli artisti e degli operatori – assicura – che torneranno a cantare la bellezza della città“.
“Un ritorno alla vita che, nel claim della manifestazione – precisa – abbiamo voluto descrivere con la parola show“.
Ovvero, lo spettacolo dell’arte e nell’arte.
“L’esibizione per la cura delle nostre menti e delle nostre anime – spiega – duramente provate negli ultimi anni”.
Non manca il ringraziamento a tutte le istituzioni coinvolte, per la collaborazione dimostrata nell’ambito del progetto.
“Grazie anche a Confcommercio – conclude – che ci ha sostenuto fin dal primo momento, condividendo l’idea che la rinascita potesse ripartire dal patrimonio cittadino, facendo da traino per l’economia”.
L’ IMPEGNO DELLA REGIONE SICILIANA
Puntare sulla cultura per infondere consapevolezza e amore per il territorio.
È questa, secondo Alberto Samonà, la direzione che la Regione Siciliana si è data nel corso del mandato del presidente Nello Musumeci, già dall’inizio.
“Il grandissimo successo di visitatori raggiunto nelle due edizioni precedenti – evidenzia l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana – è il migliore biglietto da visita per un’iniziative che, nel periodo estivo, valorizzerà ulteriormente il patrimonio culturale”.
Il tutto, attraverso le aperture serali e una serie di incontri all’insegna della cultura e dell’appartenenza.
Tagliato il traguardo della terza edizione, “RestART” si conferma tra i progetti di punta sposati dall’assessorato regionale.
“Si aprono le porte – osserva – alla conoscenza di musei e luoghi della cultura della città di Palermo”.
UNA RINASCITA CHE PASSA ATTRAVERSO L’ARTE E LA CONOSCENZA
Mai come quest’anno, in “RestART” c’è tutta la voglia di ripartenza, dopo due anni di restrizioni a causa della pandemia.
Un intento che appare chiaro già nel titolo della rassegna.
Ne è convinto il nuovo sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che sottolinea l’idea di rinascita racchiusa nella terza edizione, congiuntamente ad altre iniziative culturali in atto in città.
“Far scoprire ai turisti e agli stessi palermitani – commenta – i luoghi che simboleggiano l’arte e la cultura è senza dubbio uno dei modi migliori per mettere in pratica il desiderio di rinascere e ripartire”.
“Il mio ringraziamento – conclude – va agli organizzatori della rassegna che hanno realizzato un cartellone di iniziative che coniuga, arte, musica, teatro e anche laboratori per bambini“.
Un modo efficace per per avvicinare i più piccoli al mondo della cultura.
CULTURA E ARTE, SISTEMA DI PROMOZIONE DEL TERRITORIO
“RestART” coinvolgerà un numero sempre crescente di turisti che sono tornati ad affollare Palermo, dopo due anni condizionati dall’emergenza sanitaria.
Lo sottolinea Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, che pone l’accento sulla possibilità di coniugare efficacemente e in modo intelligente turismo, cultura e arte.
“Abbiamo condiviso l’idea sin dall’inizio – commenta a proposito di “RestArt” – e anche oggi, in mezzo a una grave crisi e in piena fase di ricostruzione, cultura e bellezza possono tornare ad avere un ruolo importante nella ripresa economica e sociale“.
“L’arte e i luoghi simbolo della nostra identità – osserva – rappresentano il sistema di promozione più potente per il territorio”.