Resti umani in diga? Non sono i Maiorana, Accardo: “Indagini blande”
Il commento della moglie e madre dei due imprenditori
I resti umani trovati a metà dicembre nella diga Garcia tra Monreale e Poggioreale non appartengono a Stefano e Antonio Maiorana; padre e figlio svaniti nel nulla, il 3 agosto 2007. I primi esami dei Ris dei Carabinieri escludono che si tratti dei due imprenditori, infatti i e ossa ritrovate risalirebbero ai primi anni Duemila.
Chi da più di 10 anni lotta per avere la verità sulla scomparsa dei due imprenditori è Rossella Accardo, moglie e madre dei Maiorana. La donna ha commentato a PalermoLive la notizia sulla non appartenenza dei resti umani ai suoi familiari
“E’ una cosa indegna. Si è fatto tanto rumore per nulla, quando la scienza viene prima di tutto perché è lei a dare conto e ragione. Continueremo con l’opposizione dell’archiviazione del caso. La Procura, come sempre, non ha ritenuto d’informarmi. Resto dell’idea che una mano sulla vicenda, blocca la buona sortita delle indagini. Da subito, già nel 2007, ho avuto la sensazione che le indagini fossero bloccate. tutto è stato affrontato in maniera blanda“
IL PARTICOLARE DELLE TELECAMERE
“D’altronde la relazione finale dei carabinieri – continua la signora Accardo – denunciava la ‘strana coincidenza’ che le telecamere poste lungo l’asse autostradale Palermo-aeroporto Falcone Borsellino, la mattina del 3 agosto 2007 fossero oscurate. Erano non funzionanti o erano state manomesse ad arte?“.
Rossella Accardo vive con la speranza da un lato di ritrovare suo marito e suo figlio vivi e al tempo stesso la consapevolezza che i suoi familiari possano essere stati vittima di mafia. “Non posso sperare siano loro… per quanto irrazionale mi devo augurare, fino all’ultimo, che mio figlio Stefano possa ancora essere vivo da qualche parte del mondo. Una parte di me comunque tenta di accettare l’idea che siano vittime della lupara bianca, così come c’era scritto in un sms che ricevette Marco (altro figlio, ndr) poco tempo dopo la scomparsa”.