L’artista lombardo Riccardo Gaffuri omaggia gli eroi antimafia
A Milano, proprio alle spalle del Palazzo di Giustizia, è stata collocata un’opera che raffigura Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nelle vesti di street artists, impegnati a cancellare con i colori l’illegalità e l’ingiustizia
Riccardo Gaffuri è un artista lombardo, tra i più sensibili ed eclettici del panorama contemporaneo.
Il suo talento si esprime attraverso varie forme d’arte, capaci di raccontare l’ambivalenza della società contemporanea e di veicolare contenuti di forte impatto.
Le sue opere comunicano fortemente e si inseriscono nel tessuto urbano in modo deciso, seppur non privo di leggerezza e ironia.
Uno dei progetti più avvincenti della produzione dell’artista, di origini monzesi ma residente a Como, è il ciclo “Duels”, che sovente è possibile ammirare in varie affissioni pubbliche.
Autore di tanti “duelli” sparsi qua e là per Milano, Riccardo Gaffuri, di professione architetto, torna con un’opera dedicata ai temi della legalità e dell’uguaglianza, che raffigura Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, emblemi della giustizia.
L’ OMAGGIO A DUE FIGURE EROICHE
L’opera si staglia in un punto molto significativo di Milano: precisamente, alle spalle del Palazzo di Giustizia che si affaccia su corso di Porta Vittoria.
Proprio in questo scorcio di città, è comparso un nuovo “duello”, che reca il titolo “Duel n. 35- David & Golia” , dedicato a quel rispetto delle regole di cui il Palazzo dovrebbe essere un baluardo, in termini di tutela e sicurezza per i cittadini.
L’opera è posizionata sul muro d’angolo tra le via Pace e Barnaba, quasi a sorvegliare l’edificio.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono certamente riconoscibilissimi, ma le loro figure sono mimetizzate da abiti e pose certamente non convenzionali.
Nell’affettuoso omaggio di Riccardo Gaffuri, i due giudici appaiono nelle vesti di sfrontati street artists che non temono la resistenza del male.
Due eroi che non si piegano al sistema intriso di corruzione disonestà: o meglio, due combattenti che disegnano un grandissimo NO con le loro armi fatte di colore e arte.
IL CICLO “DUELS”
La creatività differenziata e a tratti spiazzante di Riccardo Gaffuri si esprime attraverso linguaggi artistici diversi.
Ma è nel ciclo “Duels” che rivela al massimo la propria incisività: dipinti a olio, riprodotti su carta da parati e affissi in punti strategici delle città.
Un ciclo pittorico molto originale, che scuote lo spettatore dal torpore e dalla ripetitività delle ossessioni urbane, “costringendolo” a fare i conti con le dinamiche sociali contemporanee.
I “Duels” sono vari e talvolta gli accostamenti sono più che sorprendenti, come nel caso di Angela Merkel contrapposta (?) o associata ad Adolf Hitler, in “Guerra e pace”.
Se l’intento è quello di generare emozioni, l’artista lo centra in pieno, alternando complessità e semplicità del “messaggio”.
Occorre ricordare che Riccardo Gaffuri non è certamente nuovo a interventi di sticky art con tematiche sociali quali la lotta alla mafia.
Sia a Milano che a Catania, all’insegna di un ponte ideologico e culturale tra le due città della penisola, è presente l’opera dal titolo “Duel n. 31 – Courage & Cowardice”, dedicata al magistrato Giovanni Falcone ed al ricordo della strage di Capaci.
IL TEMA DEL DUELLO
“Duel n. 35- David & Golia”, l’opera dedicata ai giudici antimafia, si configura anche come una rilettura in chiave attuale del loro sacrificio estremo.
L’esito della creatività dell’artista è una “riedizione” della loro valorosa azione legalitaria riportata nella contemporaneità grazie a una sorta di macchina del tempo che restituisce allo spettatore Giovanni Falcone e Paolo Bosellino giovani, con nuove vesti e un approccio quasi scanzonato.
Il duello è dunque un omaggio alle figure nobili dei due uomini, indefessi sostenitori della giustizia.
E l’opera è un tentativo di perpetuare il loro coraggio, dandone continuità.
Il parallelismo è semplice e avvincente al contempo: come David, strumento di Dio, sconfisse la malvagità del gigante Golia, allo stesso modo i due magistrati con il loro sacrificio innescarono un meccanismo di rivolta verso la mafia.