Riciclaggio di denaro nel triangolo Messina-Brolo-Palermo: eseguite 6 misure cautelari

Si chiama “Affari sporchi” l’operazione che ha sgominato la banda esperta che operava tra le provinca di Messina e Palermo

L’operazione della Guardia di Finanza chiamata “Affari Sporchi” è andata a segno. Le forze dell’ordine, infatti, sono riuscite a sgominare una banda specializzata nel riciclaggio di soldi che operava tra Messina, Brolo (ME) e Palermo. L’operazione ha portato al sequestro di beni per ottocentomila euro e sono state eseguite sei misure cautelari. Due persone sono finite agli arresti domiciliari e, contestualmente, sono stati emessi due divieti di dimora nei comuni di Brolo e di Palermo e due obblighi di dimora.

LA BANDA AVEVA UN CAPO: PROSPERO LOMBARDO DI BROLO

L’organizzazione criminale è stata accusata di riciclaggio, autoriciclaggio di capitali, esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria e creditizia, truffa, intestazione fittizia di beni ed, infine, di reimpiego di proventi illeciti. Una vera e propria stangata. La banda era capeggiata da Prospero Lombardo: l’uomo di Brolo è un ex dipendente di una filiale messinese di un noto istituto bancario da considerarsi parte lesa nel prossimo processo. Le indagini hanno scovato anche delle conversazioni WhatsApp, all’interno di un gruppo, dove i malviventi si scambiavano incoraggiamenti ispirandosi a leoni e gladiatori. Nel “Gruppo Money“, questo il nome dato alla chat di gruppo, le Fiamma Gialle hanno trovato frasi del tipo “Gladiatori pronti per la battaglia quotidiana e mai soli” e “Forza leoni, uniti e insieme si vince!“.

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