Riciclaggio preziosi controllati dalla mafia, sequestrati due compro oro a Palermo
Il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza sta procedendo all’esecuzione del sequestro preventivo d’urgenza nei confronti di 17 soggetti gravemente indiziati del reato di riciclaggio aggravato. Oggetto del provvedimento sono 2 imprese compro oro, 10 rapporti finanziari, nonché denaro, beni mobili iscritti in pubblici registri, immobili, beni mobili e aziende, sino alla concorrenza di oltre 15 milioni di euro. L’operazione è nata nell’ambito dell’inchiesta originata dal presunto riciclaggio di metalli preziosi di provenienza delittuosa perpetrato nel mandamento mafioso di Porta Nuova a Palermo. Ad emettere il provvedimento la Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia.
NUOVO MECCANISMO DI RICICLAGGIO
L’attività investigativa avrebbe fatto emergere un ulteriore meccanismo di riciclaggio, adottato nel corso dell’ultimo anno, ancora più insidioso di quello precedentemente utilizzato. L’obiettivo era ridurre la possibilità di ricondurre gli illeciti commessi a coloro che ne sarebbero gli effettivi responsabili. A coordinare l’inchiesta la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo, condotta attraverso l’approfondimento di segnalazioni di operazioni sospette e mediante approfondite indagini finanziarie.
DUE COMPRO ORO “DA COPERTURA” ALLA LUCA TRADING SRL
In particolare, il sistema di riciclaggio si sarebbe realizzato attraverso due nuove imprese esercenti l’attività di “compro oro” (colpite dall’odierno provvedimento). Entrambe sarebbero state interposte al fine di non far più comparire nelle operazioni di compravendita dell’oro la società al centro dell’inchiesta, che avrebbe però continuato ad agire da collettore di grandi quantità di oro di provenienza delittuosa.
Le indagini hanno fatto emergere anche il coinvolgimento di almeno 11 persone che avrebbero svolto l’attività di “prelevatori”. Quest’ultimi si sarebbero messi a disposizione del titolare di una delle due imprese sottoposte a sequestro aprendo rapporti di conto poi utilizzati per ricevere il denaro provento delle presunte illecite operazioni di cessione di oro. Gli originari flussi finanziari sarebbero stati così ripartiti in molteplici direzioni, anche attraverso successivi trasferimenti intercorsi tra le stesse 11 persone; inoltre quest’ultime si sarebbero poi recate presso gli uffici/sportelli postali a effettuare i prelievi del denaro ricevuto per, infine, farlo pervenire in contanti ai titolari della Luca Trading Srl.
GLI ARRESTATI
Una settimana fa sono finiti in arresto Francesco Luca, i figli Vincenzo e Rosario, e Sergio Rubino; ai domiciliari invece una donna, Ilenia Catalano. Sono accusati dei reati di concorso esterno in associazione di stampo mafioso, riciclaggio, ricettazione ed estorsione aggravati.
Nell’operazione dello scorso 21 aprile i Finanzieri avevano disposto il sequestro di cinque imprese operanti nel settore del commercio dell’oro, nonché di somme di denaro, oro, disponibilità finanziarie, beni mobili registrati, immobili e aziende nella disponibilità di 27 indagati. Per un totale di circa 5 milioni di euro.
Nel corso degli ultimi 12 mesi le fatture di cessioni di oro di illecita provenienza ammonterebbero ad oltre 15 milioni di euro. Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari e che fino a sentenze definitive vale la presunzione di non colpevolezza.