Il ricordo di Schillaci attraverso le parole di Zeman: “Segnare per lui era la massima espressione della felicità”
È stato uno dei primi allenatori ad avere la fortuna di allenarlo quando Schillaci, allora appena ventenne, vestiva i colori del Messina affacciandosi al mondo del calcio. Zdenek Zeman a distanza di tanti anni continua a ricordare l’eroe di Italia 90 con affetto e stima e, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ne omaggia la figura raccontandone l’aspetto umano prima ancora di quello calcistico. Di seguito un breve estratto delle dichiarazioni rilasciate dal tecnico boemo.
“Per lui segnare era la massima espressione della felicità – ricorda Zeman –. Aveva un talento incredibile nel creare occasioni per vincere. Anche quando era infortunato, Schillaci voleva essere in campo ad ogni costo. Era un buono, un sempliciotto nei rapporti, felice se poteva avere il pallone tra i piedi. Nelle situazioni più difficili, Totò sapeva esattamente cosa fare – dice l’esperto tecnico boemo –. Calciava in modo diabolico, con traiettorie imprevedibili, e la palla finiva sempre in rete. Al Mondiale era travolgente. Schillaci sentiva che quello era il suo momento e non se lo lasciò scappare. Ogni pallone che toccava si trasformava in gol”.
(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
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