Dopo la batosta elettorale con Impegno Civico, che gli è costata il posto in Parlamento, Luigi Di Maio non ha perso tempo, e si è rapidamente ‘riciclato’: sarà l’inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico. A breve per l’ex ministro degli Esteri ci sarà la nomina ufficiale. La scelta è venuta da un gruppo di tecnici indipendente, che hanno avuto mandato dall’Ue di selezionare fra quattro candidati il profilo migliore, ed hanno indicato proprio l’ex membro del Movimento 5 stelle. Gli altri tre erano il cipriota Markos Kyprianou, l’ex inviato dell’Onu in Libia Jan Kubis e l’ex ministro degli Esteri e commissario Ue Dimitris Avramopoulos.
Il responso della selezione è già sulla scrivania dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell. Sarà lui che nominerà ufficialmente Di Maio. Secondo quanto riferito da Bruxelles e come riportato dal Corriere della Sera, la scelta sarebbe stata influenzata dalla solidità del rapporto, umano e istituzionale, che l’ex ministro è riuscito a costruire con Borrell durante la sua esperienza alla Farnesina.
Di Maio sarà il “Rappresentante speciale dell’Ue nel Golfo Persico”. Dopo che la guerra in Ucraina ha innescato un aumento dei prezzi di gas e petrolio, l’Europa guarda al Medioriente per riuscire a trovare le risorse che prima venivano fornite dalla Russia. Il compito dell’ex 5 Stelle sarà quello di tessere i rapporti con il mondo arabo. Per trattare sul prezzo e sulle forniture di gas e petrolio. L’indennità per questo incarico, che prevede lo status di diplomatico con relativi passaporto e immunità, è di circa 12 mila euro netti al mese. Sono sottoposti alla tassazione agevolata Ue, oltre alla copertura di tutte le spese, staff compreso.
Dal Movimento 5 stelle si sono alzate voci di dissenso: “Questo incarico non è altro che il risarcimento per la scissione a sostegno del governo Draghi – hanno detto -. Poi sappiamo tutti come è andata a finire per Di Maio: 0,6%”. Ma anche Forza Italia è sul piede di guerra e Maurizio Gasparri ha persino presentato una interrogazione nella quale si chiede al governo di sospendere la nomina “perché Di Maio non ha nessuna competenza per tale incarico”. E altrettanto ha fatto, chiamando in causa Borrell, l’eurodeputato della Lega Paolo Borchia. Comunque, per la candidatura dell’ex ministro degli Esteri cresce il nervosismo nella maggioranza di governo italiana. Ma a proporre il nome di Di Maio sarebbe stato il governo Draghi, come ribadito dall’attuale ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Non è la proposta di questo governo, ma di quello precedente».
(Foto La Repubblica)