Rifiuti, passa la nuova direttiva quadro europea: se sbagli cassonetto vai nei guai | Il nuovo sistema traccia tutti gli errori
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SPazzatura (Pixabay) PalermoLive
Stretta sul mondo dei rifiuti e della raccolta differenziata, la nuova direttiva dell’UE diventa severissimo per chi sbaglia.
La raccolta differenziata è un sistema di gestione dei rifiuti che prevede la separazione dei materiali riciclabili (come carta, plastica, vetro, metallo e organico) dai rifiuti indifferenziati. Questa pratica consente di recuperare e riutilizzare i materiali, riducendo l’impatto ambientale e il consumo di risorse naturali.
La raccolta differenziata è fondamentale per diversi motivi. In primo luogo, essa contribuisce a ridurre l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, poiché i materiali riciclabili vengono trasformati in nuovi prodotti anziché essere smaltiti in discarica. In secondo luogo, la raccolta differenziata consente di risparmiare energia e risorse naturali, come il legno, il petrolio e i minerali.
La diffusione della raccolta differenziata nel mondo è in costante aumento, anche se con differenze significative tra i paesi. In Europa, ad esempio, alcuni paesi come la Germania e l’Austria sono all’avanguardia nella raccolta differenziata, con percentuali di riciclaggio dei rifiuti che superano il 60%. In Italia, la raccolta differenziata è progressivamente aumentata negli ultimi anni, raggiungendo una percentuale media di circa il 55%.
Nonostante i progressi compiuti, è importante continuare a promuovere e incentivare la raccolta differenziata, sia a livello domestico che industriale. Ciò richiede un impegno congiunto da parte dei cittadini, delle istituzioni e delle aziende, attraverso campagne di sensibilizzazione, incentivi economici e investimenti in infrastrutture per il riciclaggio.
Gli errori nella raccolta differenziata
Quando un rifiuto viene gettato erroneamente nel contenitore sbagliato, si verifica un errore di conferimento. Questo errore può avere diverse conseguenze negative, sia a livello ambientale che economico. Innanzitutto, la presenza di un rifiuto non corretto può compromettere l’intero processo di riciclaggio di un lotto di materiali.
Ad esempio, se un pezzo di plastica viene gettato nel contenitore della carta, può rendere impossibile il riciclo di tutta la carta contenuta in quel contenitore. In questo caso, l’intero carico di rifiuti differenziati potrebbe dover essere smaltito come rifiuto indifferenziato, con conseguente spreco di risorse e aumento dell’inquinamento.
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La nuova direttive dell’Unione Europea
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che disciplina il RENTRI, il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. Questo sistema innovativo, previsto dal decreto legislativo 152/2006, mira a monitorare l’intero ciclo di gestione dei rifiuti, dalla produzione al loro smaltimento o recupero.
Vengono inoltre stabilite le procedure di iscrizione al registro, gli adempimenti richiesti ai soggetti obbligati e le modalità di condivisione dei dati con ISPRA e altre istituzioni. Un aspetto fondamentale è l’interoperabilità con altri sistemi, come quello relativo alle spedizioni transfrontaliere di rifiuti. Il decreto definisce anche i ruoli e le responsabilità dei vari attori coinvolti, compresi l’Albo nazionale gestori ambientali e gli organi di controllo, e le modalità di accesso ai dati del RENTRI.