Al tavolo del ministero dell’Economia è stata raggiunta l’intesa sul taglio di tasse da 8 miliardi. Dopo giorni di riunioni tra il ministro Daniele Franco e i responsabili economici dei partiti di maggioranza, si è individuata un’intesa che va nella direzione di destinare circa 7 miliardi di euro al taglio dell’Irpef e un po’ più di 1 miliardo di euro all’Irap. La riforma del fisco è quindi in dirittura d’arrivo: questo accordo politico, deve essere confermato nella prossima settimana dai partiti e dalle parti sociali.
È stat quindi una nuova struttura per le aliquote Irpef, che, con l’abolizione dello scaglione al 41%, L diventano quattro. Fino a 15 mila euro l’aliquota sarà al 23%; da 15 a 28 mila euro lo scaglione scenderà di due punti e da 27% arriverà al 25%. I redditi da 28 a 50 mila euro invece avranno un imponibile del 35% (tre punti di taglio) mentre oltre i 50 mila euro scatta la trattenuta al 43%. È previsto anche un riordino delle detrazioni, che riassorbiranno anche il bonus Renzi da 80 euro poi diventati 100. Per quanto riguarda la “No tax area”, quella dei pensionati passa da 8.125 a 8.174 euro. Quella dei lavoratori autonomi andrà da 4.800 a 5.500 euro.
Con le nuove aliquote, il risparmio per le classi di reddito va da 100 a 920 euro l’anno. Il beneficio è massimo per un reddito di 60 mila euro. La fascia dei 40 mila euro l’anno potrà risparmiare fino a 620 euro, la fascia dei 35 mila arriverà a circa 470 e quella dei 30 mila a 320. In dettaglio, ecco le previsioni di massima di una simulazione pubblicata da La Stampa:
• i redditi imponibili da 15 a 20 mila euro risparmiano fino a 100 euro l’anno;
• i redditi da 20 fino a 30 mila euro risparmieranno massimo 320;
• la fascia da 30 a 40 mila euro potrà risparmiare fino a 620 euro;
• il reddito imponibile fino a 50 mila euro l’anno risparmierà fino a 920 euro;
• la fascia da 60 mila euro ne risparmia 570;
•il reddito da 75 mila euro risparmia 270 euro.
Per chi guadagna da 10 a 15 mila euro l’anno il beneficio è uguale a zero, perchè l’aliquota è rimasta al 23%.
Per quanto riguarda l’Irap, circa un miliardo dovrebbe andare per la sua riduzione o abolizione. Per aziende individuali, autonomi, persone fisiche e start up a quanto si apprende ci dovrebbe essere l’esclusione dal pagamento. Secondo il viceministro del Mise Gilbero Pichetto, saranno oltre un milione i soggetti esonerati. Ha affermato, soddisfatto, che questo accordo sostiene famiglie, giovani e imprese.