Riforma processo di famiglia, Avv.Mirto (Aiaf): “Un buon punto di partenza”

Il Senato ha approvato la riforma sul processo di famiglia che dovrebbe entrare in atto nel giro di breve tempo

Mirto

Nel PNRR (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) tra le riforme previste c’è quella relativa al processo di famiglia. Un provvedimento che dovrebbe portare all’introduzione dell’unico rito. Il Senato ha dato parere positivo a settembre e a breve dovrebbe entrare in atto. Della riforma e di tutte le novità previste ne ha parlato a Palermo Live l’avvocato Caterina Mirto, vicepresidente dell’associazione italiana avvocati per la famiglia e per i minori.

Sono assolutamente favorevole alla riforma, sia come avvocato che si occupa di materia familiare, ma anche come vice presidente Nazionale dell’A.i.a.f. (Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori): abbiamo sempre spinto per l’unicità di rito per tutte le famiglie, per i figli non matrimoniali, per figli nati all’interno di matrimoni. Fino ad ora andavano da un tribunale all’altro con vari riti. Abbiamo lavorato molto insieme alle forze politiche per arrivare a questa riforma“.

Corsia preferenziale per provvedimenti di denuncia di violenza di genere e di etnia. “E’ un buon inizio – afferma l’avvocato -. Certamente non è stata data una risposta a tutte le esigenze che la nostra società ci sollecita giornalmente, ma la riforma ha dato una buona risposta. Per me un punto fondamentale di questo rinnovamento di legge è che adesso la giustizia va incontro al cittadino e non deve essere la persona a cercare il tribunale. Avere demandato alcune materie al circondariale ed altre al distrettuale, sicuramente dà la possibilità ai tribunali di essere più vicino ai cittadini. E’ importante poter parlare adesso di Tribunale delle famiglie“.

MIRTO: “AMPLIARE L’ORGANICO NEI TRIBUNALI”

La riforma è solamente un inizio, nella giustizia c’è un problema che ha bisogno di essere risolto. “L’organico è ancora un punto debole della nostra giustizia. Se non si amplia il personale nelle magistrature, non si potranno mai dare delle risposte in tempi brevi. Un avvocato specializzato per le diverse tematiche, una persona che si deve essere formata anche al di fuori di quella che è la norma giuridica; deve poter capire di altre problematiche, per dare una risposta a trecentosessanta gradi. Ovviamente, senza invadere il campo delle altre professioni”

Con la nuova riforma più responsabilità ai magistrati.Il magistrato deve essere formato per poter assumere delle decisioni sempre ragionate, serene e pertinenti al caso che affronta. Bisogna ampliare il numero dei magistrati, avere una geografia ed edilizia giudiziaria che sia adeguata alle esigenze delle famiglie. Prima i corridoi dei tribunali erano piene di famiglie in fase di separazione, con attese di lungo tempo“.

Che ben venga un provvedimento che dà più responsabilità ai magistrati. “Ad esempio, noi avvocati se non rispettiamo delle scadenze ne rispondiamo ai nostri clienti e in caso di errore ne rispondiamo noi stessi. Il codice prevede delle regole, ma non vengono rispettati. Io mi auguro che i magistrati possano riuscire a tenere questi ritmi, però, mi metto anche nei panni di chi ha un organico ridotto”.

Questa riforma ha sicuramente tra gli obiettivi quello di tutelare ancora di più i minori e in linea generale gli adolescenti, che rappresentano una delle categorie più fragili della nostra società. “Una giustizia che funziona e una risposta immediata al cittadino non può che favorire le relazioni tra le parti e di conseguenza anche quelle familiari e tutte le problematiche che riguardano gli adolescenti. Prima della riforma, bisognava aspettare almeno dieci mesi per delle risposte su problematiche che riguardavano famiglie e i loro figli. In questo lasso di tempo chi tutelava le parti? Si finiva nel ricorrere alla denuncia penale, molte volte si assistevano a scene di esasperazione e di violenza. Un tribunale che si avvicina alle famiglie è sicuramente una risposta alla tutela del minore“.

Infine nella riforma del processo di famiglia in tema di separazione sarà possibile proporre anche la domanda di divorzio. “E’ un compromesso – afferma l’avvocato -. Ancora una volta non si ha avuto il coraggio di andare direttamente al divorzio, ma bisogna passare prima dalla separazione. Non so quanto, però, ce ne fosse bisogno perché in realtà anche adesso se noi avvocati chiediamo la sentenza di separazione parziale nel giro di poco tempo possiamo richiedere poi il divorzio. E’ un vorrei ma non posso, anche se forse sarà più complicato perché il giudice nel dare una sentenza definitiva dovrà prima tenere conto ad esempio del contributo al mantenimento, che aspetta fino a un certo momento. La natura dell’assegno di divorzio e separazione totalmente diverso“.

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