Riforma scuola Valditara, dalla Bibbia in classe al Latino già alle medie: cosa cambia
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha illustrato al Consiglio dei Ministri una riforma che coinvolgerà gli alunni dalla scuola dell’infanzia fino alla seconda media. Non mancheranno, inoltre, ulteriori modifiche in programma per le scuole superiori. Quali sono i punti più particolari della proposta? Dal latino già alla medie fino a un programma di storia occidentale “senza ideologia“, passando per i versi della Bibbia letti in classe tutti insieme.
Tra i punti più discussi in questi giorni c’è ritorno del latino come materia facoltativa nelle scuole medie. Per il ministro lo studio del latino rappresenta molto più di un semplice esercizio linguistico, “è la palestra della logica, della ragione, come diceva Antonio Gramsci insegna a imparare”, dice Valditara. La sua introduzione, secondo il ministro dell’Istruzione punta a rafforzare competenze trasversali e logiche, recuperando un legame con le radici della nostra lingua e cultura. Al centro della riforma c’è anche la lettura di testi fondamentali nelle scuole primarie. La Bibbia, accanto a brani dell’Iliade, dell’Odissea e dell’Eneide, entrerà a far parte del bagaglio culturale dei giovani studenti.
“La Bibbia è un grande patrimonio culturale, conoscerne alcuni estratti credo che sia molto importante e formativo. Come si fa a conoscere e a capire l’arte e la letteratura italiana senza conoscere questi aspetti?”, ha sottolineato Valditara. Storia e Geografia torneranno separate e non saranno più Geostoria. Valditara ha evidenziato l’importanza di valorizzare entrambe per migliorare la conoscenza del contesto storico e geografico, soprattutto quello nazionale: “Molti ragazzi non sanno dov’è la Palestina o chi fosse Mazzini. L’importanza della storia, non solo dell’Europa e dell’Occidente ma soprattutto la nostra storia, per capire chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare”.
La riforma prevede anche l’introduzione della storia della musica e lo studio di poesie/filastrocche a memoria a partire dalle elementari. Il ministro, per sua stessa amissione, sta adottando una tecnica di Back to the future. Ritorno alle radici per gli estimatori, conservatorismo per i detrattori. Le nuove disposizioni, che non entreranno in vigore prima dell’anno scolastico 2026-2027, prevedono anche una fase di confronto con associazioni di genitori, docenti e studenti.